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Nel Biellese le pensioni sono 49.366 per oltre 1,1 miliardi

L’importo medio annuo è 20.851 euro, 1.737 mensili, in attesa degli aumenti che saranno minimi

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Nel Biellese le pensioni sono 49.366

Nel Biellese le pensioni sono 49.366, per oltre 1,1 miliardi, di cui 35.301 di vecchiaia e le restanti 14.065 di altri tipo. La spesa complessiva annua è pari a un miliardo e 187 milioni, poco più di un miliardo e 34 milioni per le pensioni di vecchiaia e i restanti 152 di altro tipo.

Ma quello che è più importante per i singoli pensionati è il reddito medio annuo, che raggiunge la cifra di 20.851 euro, che suddivisi per 12 fanno una mensilità di 1.737 euro.

Nel Biellese le pensioni sono 49.366

Le pensioni minime nel 2025 dovrebbero aumentare del 2,7% rispetto al trattamento minimo prima della maggiorazione (598,61 euro) e dell’1% dell’inflazione del 2024 .Arriverebbero così – secondo alcune fonti – a 620,92 euro rispetto ai 614,77 di quest’anno.

Nella manovra dovrebbe essere introdotta la possibilità di usare i fondi integrativi alimentati con il Tfr. Questo per consentire di andare in pensione di vecchiaia a 67 anni a coloro che non hanno raggiunto l’importo dell’assegno sociale con il sistema contributivo.

La rivalutazione delle pensioni minime potrebbe quindi oscillare tra i circa 16 euro e poco più di 9 a favore di oltre 1,8 milioni di pensionati. Un costo complessivo per le casse dello Stato tra i 284 e i 213 milioni, in base ai criteri che verranno indicati in via definitiva. L’aumento del 2,7% che era stato deciso per il 2024 non viene quindi annullato (per evitare che gli assegni di fatto si riducano), ma prorogato anche per il 2025.

Il trattamento minimo prima dell’incremento (598,61 euro) avrà quindi l’incremento dell’inflazione (1% al momento), arrivando a 604,6 euro. Su questi 604,60 sarà calcolato il 2,7% per arrivare così a 620,92 euro. In pratica si mantiene l’incremento avuto l’anno scorso e oltre a questo si recupera l’inflazione.

Più pensioni che buste paga

Secondo i dati della CGIA di Mestre, nel Mezzogiorno si pagano più pensioni che stipendi, ma nel giro di qualche anno il sorpasso avverrà anche nel resto del Paese. Secondo previsioni, entro il 2028 usciranno dal mercato del lavoro per raggiunti limiti di età 2,9 milioni di italiani, 2,1 milioni dei quali occupati al centro-nord.

E’ evidente, vista la crisi demografica, che difficilmente riusciremo a rimpiazzare tutti questi lavoratori. Insomma, gli assegni dell’Inps sono destinati a superare le buste paga anche nelle ripartizioni geografiche del Centro e del Nord. E ciò metterà a rischio la sostenibilità economica del nostro sistema sanitario e previdenziale.
LEGGI ANCHE: Pensioni, il 92% dei biellesi si dice pessimista

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1 Commento

1 Commento

  1. Luisella Bidese

    22 Dicembre 2024 at 9:20

    che abbassino gli stipendi dei funzionari Inps e vendano le migliaia di proprietà immobiliari di proprietà dell’Inps, inutilizzate, o vengano utilizzate per le sedie Inps che invece sono situate in immobili in affitto. Queste storture ed altre, è risaputo, gravano sul bilancio Inps…

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