Attualità
Morgan, il pastore di Chiavazza con 500 pecore nel parco di Milano
La storia dell’allevatore biellese finita perfino sui tg nazionali
Anche il TGcom24 ha dedicato un servizio a Morgan, così come hanno fatto lo storico quotidiano “Il Giorno” e altri. Sì, perché la notizia era troppo curiosa: quando mai a Milano – la capitale italiana 4.0 – si è visto pascolare un gregge di non meno di 500 pecore con annessi agnelli, caprette e anche una cavalla?
Morgan Grendene, il pastore di Chiavazza con 500 pecore a Milano
Protagonista della storia è Morgan Grendene, 30 anni, originario di Chiavazza come la moglie Carola, di 31, che lavora in un agriturismo. Di professione pastore, in occasione della necessaria transumanza nei giorni scorsi ha portato il suo gregge al Parco comunale delle Cave, nel territorio del capoluogo. E la presenza del grande gregge non è passata inosservata, come ovvio che fosse.
Se molti pastori e allevatori sono tali perché seguono le orme famigliari, Morgan Grendene rappresenta un’eccezione. Il padre infatti ha dapprima lavorato nel settore edile e poi in macelleria mentre la madre in fabbrica. Dunque niente di più lontano dal difficile universo del pastore.
“Ho sempre voluto fare questo fin da piccolo”
«Ho sempre voluto fare questo – afferma – per me è stata una passione sin da piccolo tanto che a 16 anni avevo già un centinaio di animali, poi poco alla volta ho realizzato il mio grande desiderio e oggi sono molto contento di quello che faccio».
Morgan e Carola hanno anche un figlio di sei anni, Christian, che frequenta la scuola elementare a Robecco sul Naviglio. Come casa hanno una roulotte, una “casa viaggiante” necessaria per seguire gli spostamenti del gregge.
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“Questo mestiere è un impegno totalizzante”
Poter fare un lavoro che piace è una delle più grandi gioie dell’essere umano, ma immaginiamo – ed è questa la domanda che rivolgiamo a Morgan – che la vita errante del pastore sia tutt’altro che semplice.
«Fare questo mestiere – è la risposta – è un impegno totalizzante, 365 giorni all’anno, senza domenica e festività. I problemi maggiori sono rappresentati dalla continua ricerca di pascoli in territori sempre più urbanizzati e dalla transumanza, spostarsi anche su lunghe distanze con centinaia di animali al seguito è tutt’altro che semplice. Poi c’è il problema più grande».
Vale a dire?
«I lupi, il cui numero è in continuo aumento. Prima si trovavano solo in quota oggi non è raro vederli anche in pianura. Io non sono tra quelli che ne chiedono la totale eliminazione ma è necessario trovare delle soluzioni per limitare la loro presenza perchè andare avanti così è sempre più difficile».
In Piemonte per difendere le greggi dai lupi è incentivato l’impiego dei pastori maremmani.
«Nessuno discute le capacità dei maremmani in questo senso ma il problema è che per questi cani i nemici del gregge non sono solo i lupi ma anche semplici escursionisti appassionati di montagna che transitano nei pressi. Incidenti di questo tipo non sono più rari, alla fine la soluzione si sta rilevando peggiore del problema. Ecco perchè non li utilizzo preferendo altre razze».
Lasciata Milano, dove hanno trovato anche tanti amici, ora Morgan Grendene e il suo gregge hanno raggiunto il parco del Ticino.
Valter Leotta
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