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Miliardi spesi per la guerra, mentre malati e poveri vivono di solidarietà

Pausa caffè, la rubrica di Giorgio Pezzana

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Si parte dalle grandi tematiche internazionali, Greenpeace per l’ambiente, l’Unicef contro la fame nel mondo, l’Aidos contro le mutilazioni genitali femminili, passando attraverso i grandi progetti nazionali, da Telethon al Filo d’Oro, dalla Lilt contro i tumori, all’Aism contro la sclerosi multipla, la Caritas per dare assistenza alle persone più fragili. Sino al Fai che lavora per tutelare l’ambiente italiano.

Poi l’Aido che riunisce donatori di organi e la Lipu per la protezione dei volatili, sino ad arrivare alle realtà locali più piccine, Gattopoli, Miciolandia, i canili municipali. E sono solo alcune realtà di un elenco lunghissimo, quasi interminabile, che ogni anno, da anni, sollecita gli italiani, attraverso vari canali, dal 5×1000 sino alla libera offerta (oggi è sempre più diffusa la richiesta di offerte fisse a cadenza mensile) con l’obiettivo di ottenere risorse per poter continuare le proprie attività.

Si tratta di realtà che svolgono funzioni importantissime, di rilevanza sanitaria e/o sociale e culturale irrinunciabili. E che, tutte insieme, mettono in movimento cifre imponenti per svolgere funzioni altrettanto importanti. Tutto encomiabile, tutto giusto. Però, di tanto in tanto, qualche domanda me la pongo. E su tutte una: ma in questi contesti, che spesso possono rappresentare la differenza tra la vita e la morte di persone e animali, gli Stati, tutti gli Stati, dove sono?

Come si possono destinare miliardi (di dollari o di euro, cambia poco) per sostenere il conflitto armato di un Paese contro un altro Paese, mentre la ricerca, le cure mediche, le strutture ospedaliere o di tutela sociale, per sopravvivere, devono ricorrere al buon cuore dei cittadini? E, ancora, da oltre 60 anni sento parlare di Paesi in via di sviluppo, salvo scoprire, ogni anno, che quei Paesi sono, ancora e sempre… in via di sviluppo.

Così come da decenni sento parlare di malattie rare o meno rare, ma nonostante gli sforzi della scienza mondiale, le risposte tardano ad arrivare. Mentre i vaccini anticovid in poche settimane invadevano i mercati dei farmaci, tanto da indurci a pensare, con un sorriso malizioso, che quei vaccini fossero già lì, in qualche remoto cassetto, ancor prima della diffusione del virus.

“I poveri li avrete sempre tra di voi” diceva Gesù, intendendo le persone malate, fragili, bisognose. Sapeva già che l’umanità di ogni tempo, i problemi avrebbe avuto la capacità di gestirli, ma non la volontà di risolverli.
Giorgio Pezzana

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3 Commenti

1 Commento

  1. Giacomo

    5 Maggio 2023 at 7:53

    Eh già.
    Saggia riflessione Pezzana.
    Concordo in pieno.

  2. Ardmando

    5 Maggio 2023 at 8:38

    Sostenere militarmente l’Ucraina è, oltre ad un obbligo morale e civile, un obbligo “commerciale” visto che la ricostruzione verrà fatta da Europa e USA, principalmente. Oltre a questo, l’Ucraina sarà membro di Unione Europea e NATO. Detto questo, sono sicuro (o me lo auguro per lo meno) che l’autore non sia tra quelli che ritengono che la guerra (questa guerra) si risolverà con le parole e la diplomazia, quindi bisogna smettere di mandare armi, armamenti e munizioni e aiuti all’Ucraina. Perchè è stato storicamente ampiamente dimostrato che con Putin NON si ragiona, con un dittatore non si può ragionare (la storia, quella che il 99% della popolazione dimentica, si ripete SEMPRE). Smettere di supportare militarmente l’Ucraina equivale a obbligarli alla sconfitta e alla resa ad una nazione nemica che ha invaso illegalmente il loro territorio sin dal 2014. Smettere di supportare militarmente l’Ucraina equivale matematicamente a far vincere la Russia, a dare valore legale alla loro invasione, ai massacri di civili inermi, alla distruzione di città e infrastrutture e dare sostanzialmente carta bianca a Putin per fare quello che vuole, dove e come vuole.
    Chi sostiene che si debba cessare l’invio di armi e che occorra parlare, vive completamente distaccato dalla realtà delle cose, ignora la storia (anche quella recente) oppure è decisamente filo russo, come tutti i politicanti italiani che sostengono questa teoria.
    Ed è inaccettabile permettere ad una nazione come la russia retta da un dittatore e un manipolo di gerarchi filo nazisti (checché ne dicano, i filo nazisti, anche nei modi e nella propaganda, sono i russi) possa fare il bello e il cattivo tempo con un altra nazione sovrana e indipendente, perchè questo significherebbe che dopo l’Ucraina, la Russia sarebbe legalmente autorizzata a mettere le mani su altre nazioni dell’ex unione sovietica (e questi sono i pianti di Putin).
    Detto questo, sono assolutamente d’accordo che occorrerebbe investire di più in sanità e in paesi “in via di sviluppo” (una via molto lunga e tortuosa), proprio perchè si tratta di “investimento” e non di “spesa” e chiunque abbia un minimo di conoscenza in economia, conosce bene la differenza tra “investimento” e “spesa”. Si parla spesso e a sproposito di “spesa” per la sanità, ma la verità è appunto che la sanità è un investimento che ha ANCHE delle spese. Ma investire nella salute della popolazione, significa avere una popolazione più produttiva e più produttiva significa avere un ritorno economico sull’investimento (sul lungo termine, certamente).
    Discorso simile per gli investimenti nei paesi in via di sviluppo: anche un bambino oramai sa che per risolvere certi problemi occorre agire alla fonte dei problemi. Ma qui entrano in gioco pericolosi, complessi e potenti interessi internazionali che NON vogliono che certe situazioni di certi Paesi vengano risolte.
    Ma evitiamo per cortesia discorsi pseudo complottistici a proposito delle malattie rare e meno rare e delle relative cure, perchè quando non si hanno competenze medico scientifiche, si scade nel qualunquismo di bassa lega.

    • SPILLO

      5 Maggio 2023 at 17:50

      Condivido con Pezzana il pensiero, il Sig. Armando dice cose sagge, che tutti penso sappiano, sulla Russia, direi che mi spiacerebbe se domani facesse saltare una centrale nucleare, anche noi seremmo coinvolti, certi personaggi se portati all’estremo non guardano “in faccia a nessuno”

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