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Mattia sconfigge la malattia e ora pensa al futuro
Dopo più due anni di cure il giovane è finalmente guarito

Mattia sconfigge la malattia e ora pensa al futuro. «Il 16 gennaio è nato per la seconda volta».
Non avrebbe potuto riassumere meglio il significato di una data che ha messo finalmente fine ad un incubo Maria Celardo. La mamma del piccolo guerriero, Mattia appunto, che dopo due anni e mezzo di cure è guarito.
Mattia sconfigge la malattia
Tutto è iniziato nel settembre 2022 quando il giovane, allora 12enne, ha iniziato a soffrire di un “semplice” mal di gola che, però, nonostante gli antibiotici non passava. Da lì la preoccupazione dei genitori per una cosa all’apparenza banale li ha portati al pronto soccorso di Ponderano. I medici hanno subito capito che qualcosa non andava indirizzandoli all’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino.
Come una doccia fredda è arrivata la diagnosi: linfonodi maligni e leucemia. L’inizio di un’odissea, in cui però Mattia ha trovato tutto il sostegno, non solo della sua famiglia, ma anche della sua città. Diverse, infatti, sono state le iniziative per aiutare il giovane guerriero ad affrontare nel modo migliore le lunghe cure.
«Siamo ancora increduli, quando ci hanno comunicato che Mattia era guarito è stato come rinascere – racconta Maria Celardo -. Quando siamo arrivati a Torino la prima volta non ci avevano dato molte speranze, la situazione sembrava disperata. Dopo più di due anni, il 4 novembre ha finito i cicli di chemioterapia. Il 27 novembre abbiamo fatto la PET da cui risultavano però esserci ancora problemi. Abbiamo ovviamente passato delle feste orrende, temevamo il peggio. Fortunatamente quel test è stato solo un falso allarme. A darci conferma di questo sono arrivati i risultati della biopsia midollare che dicevano che Mattia era completamente guarito».
Sempre positivo
«In questi anni davvero difficili mio figlio non si è mai arreso. Ha lottato come un guerriero – prosegue la mamma – dando anche a me la forza di resistere. Adesso può finalmente tornare a essere un ragazzo normale. La prima cosa che ha fatto dopo aver saputo di essere guarito è stata andare a mangiare al sushi. Quando era in cura non poteva, sembra assurdo ma a volte gli pesava più quello che il dolore che provava».
«Non potrà più fare alcune cose, come giocare a calcio in maniera assidua, il suo cuore è danneggiato e anche il ginocchio. Tuttavia in questi giorni deve scegliere la scuola superiore, può pensare al suo futuro e noi con lui. E’ indeciso se iscriversi al liceo artistico o all’Itis, indirizzo chimica, vedremo cosa deciderà – conclude Maria Celardo -. Anche suo fratello Anthony il prossimo anno si iscriverà a Scienze della Nutrizione Umana. Vuole approfondire il rapporto tra cibo e tumori. Insomma adesso dobbiamo veramente solo pensare al futuro di tutti noi».
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