Seguici su

Attualità

L’ex Villa Trossi, in pieno centro a Biella, in balia dei topi e dei vandali

Pubblicato

il

BIELLA – Tra gli obiettivi di ogni amministrazione comunale (o provinciale, regionale) vi è l’alienazione dei beni immobili di proprietà non più utilizzati. Così al pari di altri enti, anche l’amministrazione del sindaco Claudio Corradino nei mesi scorsi aveva annunciato un analogo progetto che al momento, complice Covid-19, non è stato ancora messo in atto. Tra gli edifici da vendere c’è anche Villa Caraccio, ex Villa Trossi, di via Caraccio, situata proprio di fronte all’ex ospedale cittadino. Un edificio di valore storico e culturale che da troppi anni è vittima di incuria e abbandono, tanto da essere in balia di topi e rovi, come testimoniano le fotografie pubblicate a corredo dell’articolo. Senza escludere, come avviene per il mastodontico monoblocco, che la villa sia tutt’oggi utilizzata come rifugio di senza tetto e sbandati.
La vendita dell’ex Villa Trossi, utilizzata fino al 2007 come asilo nido, è un problema che va avanti da anni. Un tentativo era già stato fatto nel 2012 dall’allora amministrazione comunale guidata da Dino Gentile ma a fronte di una richiesta di 755mila euro il relativo bando era andato deserto.
Nel 2014 si era ipotizzata la sua trasformazione in centro d’accoglienza per immigrati con tre unità abitative, una grande al piano terreno, e due più piccole al piano superiore per complessive 27 persone. Trascorsa l’emergenza immigrati anche questo progetto è rimasto nel cassetto lasciando la struttura desolatamente vuota.
Nei mesi scorsi, nel presentare il piano di alienazione degli immobili, l’assessore alle Finanze Silvio Tosi, aveva fatto proprio riferimento all’immobile di via Caraccio: «La passata amministrazione aveva tolto dalla lista degli immobili da vendere l’ex villa Trossi da trasformare in asilo. Noi vogliamo aggiornare l’elenco delle proprietà da alienare. La stessa villa Trossi, per esempio, è inimmaginabile usarla come scuola, perché costerebbe tantissimo adeguarla alle nuove normative. E tenerla ci sta costando per il taglio dell’erba che continua a dare fastidio alle abitazioni vicine».


Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *