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L’Esercito Italiano torna in Baraggia, previsti due mesi di esercitazioni con carri armati

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CANDELO -A luglio e agosto la Baraggia sarà teatro di una lunga serie di esercitazioni che prevedono anche l’impiego di carri armati e blindo. La conferma arriva da Paolo Gelone, sindaco di Candelo: «Il Comando Militare ci ha comunicato l’effettuazione di questo tipo di manovre e come sempre accade in questi casi abbiamo emesso le relative ordinanze per il divieto di accesso all’intera zona. Rispetto a quanto avvenuto nel recente passato, il periodo di utilizzo dell’intera area è indubbiamente molto più lungo».
In effetti il Comando Militare Piemonte ha emesso due cosiddette ordinanze di sgombero (numero 17 e 18) che prevedono ben 26 giorni di esercitazioni, 14 dei quali nell’intero mese di luglio e i successivi 12, tra il 4 e il 27 agosto. Il periodo indicato prevede ovviamente la pressoché totale interdizione di tutta la zona militare delle Baragge: i comuni coinvolti oltre a Candelo, sono Benna, Cossato, Massazza, Mottalciata e Villanova. Per quanto riguarda il tipo di esercitazioni le stesse verranno eseguite – come indica la comunicazione del Comando Militare Piemonte – «con varie tipologie di armi, armi leggere, armi di reparto e mezzi corazzati come carri armati». Prevedibile dunque l’impiego dei carri armati “Ariete” che formano la spina dorsale delle forze corazzate nazionali, e delle onnipresenti blindo “Centauro”, probabilmente anche nella nuova versione recentemente acquisita dall’Esercito Italiano, oltre ai pezzi di artiglieria da 155 mm.
Secondo quanto riportato dalle comunicazioni inviate dal Comando Militare Esercito Piemonte, i reparti interessati sono la brigata Cavalleria Pozzuolo del Friuli di stanza a Gorizia e il Reggimento Artiglieria a Cavallo di Vercelli.
Nel mese di luglio i giorni interessati dalle manovre o dalle operazioni di sgombero sono esattamente 1, 2, 7, 8, 9, 14, 15, 16, 21, 22, 23 28, 29 e 30 mentre nel successivo mese di agosto i giorni sono 4, 5, 6, 11, 12, 13, 18, 19, 20, 25, 26 e 27.
Una “occupazione” del territorio così lunga comporterà inevitabilmente qualche malumore com’è sempre accaduto. Su Facebook iniziano già a circolare i primi post contrari, sia per l’impossibilità di percorrere la zona sia per i possibili danni alla fauna selvatica.

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