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Le cose giuste nel modo sbagliato

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BIELLA – Biella si è svegliata ancora una volta in odor di processi e ancora una volta protagonista dell’ennesima diatriba giudiziaria è Lo Re Claudio. La vicenda è ben nota e si potrebbe riassumere in un semplice slogan: “Corradino che ribalta auto sulla neve”.

La procura, notizia di queste ore, dopo il buon Claudio pare abbia inscritto nel registro degli indagati anche il suo vice Giacomino Moscarola in quanto, a detta degli inquirenti, avrebbe accompagnato il sindaco per un tratto di strada fino al Feudo del Favaro, per poi lasciarlo andare a tirare i leva sulla neve da solo.

Che tutto ciò sia corretto, lecito, oltre le righe per giusta causa, spetterà alla giustizia sentenziarlo, non certo a noi o al tribunale di Facebook, che negli ultimi anni pare abbia sostituito di diritto quello di Norimberga.
Fa sorridere però come Biella sia passata da una giunta che non si vedeva mai (c’è chi dice che Cavicchioli fosse in realtà solo un ologramma creato dal piddì assemblando vecchi videogiochi del Gioca Gioo) a una che invece è onnipresente, pure troppo.

Questa pagina non ha mai risparmiato nessuno, men che meno l’attuale amministrazione locale e sicuramente non scenderà in campo ora a difenderne le gesta, però, facciamo una riflessione inutile, che di sti tempi va tanto di moda tra noi tuttologi da bar.

Un sindaco dovrebbe conoscere i propri limiti, per quanto spinto da nobili proposti, un vice dovrebbe conoscere i limiti del proprio sindaco e anche i suoi ma spesso, da ciò che emerge, la voglia di andare “oltre” per il bene comune e per il bell’apparire è così forte da far perdere di vista ai nostri eroi questo semplice dogma.

Erano lì per garantire pieno appoggio alle frazioni più isolate causa neve, erano lì per mostrare a tutti noi che loro ci sono sempre, erano lì perché qualcuno doveva esserci, erano lì perché nessuno ha avuto le palle di dire “eh no signori quell’auto non la potete usare”.  Gesto lodevole negli intenti, diamogliene atto, il problema però sono i modi e i tempi, non siamo più negli anni 80 dove le cose si facevano accazzo scavalcando le regole perché era la cosa giusta, come non siamo più negli anni 90 dove ogni pisciata fuori dal vaso era uguale a inadempienza del proprio ruolo, siamo nel nuovo millennio, fatto di social, parole che non si cancellano, frasi che non si dimenticano e situazioni che non si perdonano.

Claudio Corradino ha sbagliato? Sì, l’ha fatto in malafede? Non ci è dato saperlo, ma una cosa la sappiamo, ha peccato di arroganza.
Moscarola ha sbagliato? Sì, l’ha fatto in malafede? Difficile a dirsi, sta di fatto che gli inseparabili appaiono sempre in coppia, nel bene e nel male e forse sto giro la pagheranno assieme.

Essere onnipresenti per il bene comune è buona cosa, ma bisogna saperlo fare perché guidare una città non è come guidare un’auto sulla neve, che se così fosse, la patente da sindaco avrebbe bisogno di una bella revisione, forse più di quella di guida.

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