Attualità
L’arte di rendere l’ordinario straordinario
BIELLA – È sempre più difficile parlare di Biella in questo periodo, ormai Covid e annessi la fanno da padrone. Vaccini sì, vaccini no, vaccini forse, morti che per alcuni sono la normalità e giornali schiavi dei “poteri forti” che, a detta di alcuni, fanno terrorismo mediatico per renderci schiavi di non si sa bene cosa. Ogni tanto qualche peripezia di Re Claudio ci fa ben sperare ma ormai anche quelle sono diventate la normalità, come le imprese del nostro amato vicesindaco, che non fanno più notizia se non per il pittoresco modo in cui vengono “vendute” al pubblico. È proprio questo infatti che abbiamo imparato negli ultimi mesi, come rendere la normalità un qualcosa di speciale.
In Pulp Fiction, noto film del 1994 di quel pazzo di Tarantino, c’era un personaggio simile che ha fatto scuola in fatto di ovvietà.
Il signor Wolf, che dall’alto della sua onnipotenza, risolveva problemi all’apparenza irrisolvibili ma a conti fatti ovvi e scontati. Il suo presentarsi in modo elegante, nel posto giusto al momento giusto, faceva sì che tutti pendessero dalle sue labbra.
Poco importa che proponesse soluzioni scontate che, con il senno di poi, sarebbero potute venire in mente a chiunque, lui era quello che, per primo, le metteva in atto.
Ed ecco che il “nostro” signor Wolf ci racconta come 2 birilli per segnalare un buco siano la soluzione incredibile a un problema irrisolvibile attuato in modo impeccabile con tempistiche fantascientifiche.
Biella è anche questo e soprattutto questo, una città che ama l’ovvio a tal punto da santificare e rendere speciale una cosa normale. Forse abbiamo davvero bisogno solo di questo, per farci sentire al sicuro, protetti, immuni (parola ormai abusata) ma il problema sarà quando (speriamo mai) sorgerà un Vero problema importante, ecco allora sì che potremo valutare se il sig. Wolf & soci avranno le reali capacità per risolverlo con lo stesso entusiasmo e la medesima professionalità con cui sono stati piazzati due birilli che per la cronaca, perché ci piace valorizzare le cose che meritano, sono stati messi giù proprio bene.
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