Attualità
La giovane biellese premiata da Mattarella: “Un momento emozionante”
Intervista alla diciannovenne Camilla Maria Pedrazzo
La meglio gioventù. Nel gruppo dei 25 nuovi Alfieri del lavoro premiati lunedì dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, c’era anche una biellese: Camilla Maria Pedrazzo.
Ha ricevuto la prestigiosa onorificenza per meriti scolastici, maturati l’anno passato. L’estate scorsa infatti si è diplomata con il massimo dei voti al Liceo Scientifico “Avogadro” di Biella, con lode.
«Non so bene come sia arrivato questo riconoscimento – spiega la ragazza, residente a Occhieppo Superiore -. Ovviamente ne sono onorata. Partecipare alla cerimonia è stato molto emozionante. Sono arrivata due giorni prima. E poi lunedì sono stata ricevuta dal capo dello Stato insieme agli altri del gruppo. Ero emozionata e anche un po’ preoccupata, alla vigilia. Invece è stato tutto bellissimo. Indimenticabile. Stringere la mano al presidente, ringraziarlo e ricevere i complimenti mi ha riempito di orgoglio. La consegna del premio, le foto, le strette di mano… Non saprei neanche dire quanto sia durato. Ero così contenta che non ho realizzato il passare del tempo».
«Secchiona? Assolutamente no – ci tiene a precisare la 19enne, ora iscritta all’università a Milano -. E soprattutto nessun segreto. Sono sempre stata attenta in classe alle spiegazioni dei professori e a casa studiavo regolarmente. Se poi erano in programma interrogazioni o verifiche, un paio d’ore in più del solito. Tutto qui. Nulla di mostruoso. Solo impegno, metodo e un po’ di buona volontà. Ringrazio i miei insegnanti, i miei compagni di classe e la scuola. Il premio è anche un riconoscimento al lavoro di tutti loro».
Sul futuro, nessuna certezza. «Adesso studio fisica, perché mi piace e credo mi possa dare delle buone occasioni per il lavoro nel futuro – rivela -. Ma non ho particolari sogni nel cassetto né traguardi da raggiungere a ogni costo. Studio, esco con gli amici e coltivo alcuni hobby, senza troppe paranoie. Vedremo cosa mi riserverà il futuro».
«L’Italia e il Biellese mi piacciono. Sono la mia casa. Ma dovessi andare all’estero per lavorare non ne farei un dramma – spiega -. Sento di avere il futuro dalla mia parte. Oggi mi impegno nello studio. Domani farò altrettanto nel lavoro, anche se non so bene quale. Diciamo che cercherò di cogliere le occasioni che la vita mi presenterà al momento. Sono ottimista».
Questa onorificenza è stata istituita nel 1961 dalla Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro. Quest’anno ci sono state più donne premiate che uomini: 14 contro 11. Più del Sud (11) rispetto al Nord (9) e al Centro (5). Diciassette di loro hanno conseguito un diploma liceale e 8 un diploma tecnico.
Le medie dei venticinque Alfieri del Lavoro del 2022 vanno da 9,76 a 10 e tutti hanno ottenuto la lode all’esame di Stato. Gran parte di loro ha optato per facoltà scientifiche dopo il diploma. Le più gettonate sono state Ingegneria, in tutte le sue declinazioni, da quella aerospaziale a quella bio-medica, e Medicina. Un solo Alfiere, ha scelto Giurisprudenza. Mentre un’altra ha deciso di entrare nell’Arma dei carabinieri.
Paolo La Bua
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