Attualità
La bozza del piano scuola: vaccini, mascherine e niente screening
Settembre è ormai alle porte e slitta la presentazione del piano scuola agli enti locali, rimandata alla prossima settimana. Il ministero dell’Istruzione ha elaborato il testo e la bozza è già stata diffusa mentre si ribadisce l’impegno del governo per il ritorno in classe in presenza, anche se dal mondo della scuola si chiedono risposte ad ancora tante domande in vista di settembre.
“La sfida è assicurare a tutti lo svolgimento in presenza”
“Per l’avvio dell’anno scolastico 2021/2022 la sfida è assicurare a tutti, anche per quanto rilevato dal Comitato Tecnico Scientifico (CTS), lo svolgimento in presenza delle attività scolastiche, il recupero dei ritardi e il rafforzamento degli apprendimenti, la riconquista della dimensione relazionale e sociale dei nostri giovani, insieme a quella che si auspica essere la ripresa civile ed economica del Paese”, si legge nella premessa della bozza del Piano scuola 2021-22. “Per garantire il ritorno alla pienezza della vita scolastica è essenziale che il personale docente e non docente, su tutto il territorio nazionale, assicuri piena partecipazione alla campagna di vaccinazioni, contribuendo al raggiungimento di un’elevata copertura vaccinale e alla ripresa in sicurezza delle attività e delle relazioni proprie del fare scuola”, è uno dei passaggi della bozza.
Piano scuola, cosa c’è nella bozza del ministero
La gran parte delle misure previste nel piano scuola ricalca i protocolli già in vigore. Viene specificato che in ogni scuola “è necessario verificare, e se necessario modificare e migliorare, l’organizzazione degli spazi esterni e interni, per evitare raggruppamenti o assembramenti e garantire ingressi, uscite e distanziamenti adeguati in ogni fase della giornata scolastica, per alunni, famiglie, personale scolastico ed esterno”. Durante “gli ingressi e le uscite, nonché durante gli spostamenti all’interno dell’edificio scolastico, da limitare alle effettive esigenze, il personale e gli alunni continueranno ad attenersi alle prescrizioni di sicurezza pianificate. Le istituzioni scolastiche potranno – si afferma – altresì riorganizzare, migliorare, valorizzare, integrare eventuali spazi, attraverso interventi condivisi e curati dagli Enti Locali. Naturalmente, l’individuazione e la realizzazione delle migliori soluzioni necessitano di un condiviso approccio collaborativo”.
La mascherina resta obbligatoria per i bambini dai 6 anni in su. Sulla tipologia il ministero precisa nella bozza che questa deve essere necessariamente di tipo chirurgico nel caso in cui non è possibile rispettare il distanziamento. Il personale scolastico invece può usare la mascherina chirurgica “o altro dispositivo previsto dal datore di lavoro sulla base della valutazione del rischio”. Niente mascherine durante le attività didattiche di educazione fisica e sportive all’aperto, salvo il distanziamento interpersonale di almeno due metri. In palestra, le cose cambiano a seconda del colore delle aree geografiche.
Per quanto riguarda la sanificazione, la bozza prevede che venga assicurato il rispetto delle misure di areazione dei locali e della pulizia quotidiana, “accurata e ripetuta” di tutti gli ambienti. Bisognerà continuare con la pratica dell’igiene delle mani e la messa a disposizione di erogatori di prodotti disinfettanti. Qualora ci sia un caso positivo a scuola, la sanificazione va effettuata se non sono trascorsi 7 giorni o meno da quando la persona positiva ha visitato o utilizzato la struttura. Nel piano si prevede che questa santificazione non sia necessariamente effettuata da una ditta esterna, ma potrà essere effettuata da personale della scuola già impiegato per la santificazione ordinaria.
I test diagnostici o screening preliminari all’accesso a scuola non sono ritenuti necessari, mentre restano confermate le ordinarie procedure di trattamento di sospetti casi positivi a scuola da gestire, sempre in collaborazione con le autorità sanitarie territorialmente competenti.
Sul fronte della somministrazione dei pasti, gli operatori delle mense scolastiche usare la mascherina e si dovrà assicurare il rispetto del distanziamento nelle fase di ingresso e uscita dai locali, insieme all’igienizzazione personale. La somministrazione potrà avvenire nelle forme usuali, senza necessariamente ricorrere all’impiego di stoviglie monouso.
Il nodo dei trasporti
Sono ancora attivi i tavoli presso le prefetture per la definizione degli orari di inizio e termine delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano. Nel Sostegni bis è prevista la possibilità che agli studenti della scuola secondaria di primo o secondo grado siano erogati ‘servizi aggiuntivi in convenzione con operatori economici esercenti servizio di trasporto di passeggeri su strada, di taxi o di noleggio con conducente’. Confermato anche il finanziamento di servizi aggiuntivi programmati per effetto del limite al coefficiente di riempimento dei mezzi. È anche prevista la possibilità di accesso a finanziamenti destinati a istituti scolastici che provvedano, previa nomina del mobility manager scolastico a predisporre, entro il 31 agosto 2021, ‘un piano degli spostamenti casa-scuola-casa del personale scolastico e degli alunni’, incentrato su ‘iniziative di mobilità sostenibile, incluse iniziative di piedibus, di car-pooling, di car-sharing, di bike-pooling e di bike-sharing’. Viene consigliato alle scuole di continuare a sottoscrivere specifici ‘Patti educativi di comunità’, ad esempio per la messa a disposizione di strutture o spazi supplementari (come parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei) per lo svolgimento di attività didattiche curricolari o aggiuntive
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