Attualità
La bozza del decreto riaperture: le nuove regole fino al 31 luglio
Tornano le zone gialle e arriva la “certificazione verde” per gli spostamenti tra le Regioni. È quanto si legge in una bozza, ancora suscettibile di modifiche, del decreto legge Covid atteso oggi all’approvazione del Consiglio dei ministri. Le misure, scaglionate a partire dal 26 aprile come anticipato la scorsa settimana dal governo, dovrebbero avere validità fino al 31 luglio. Fino a questa data infatti dovrebbe essere disposta la proroga dello stato d’emergenza Covid come chiesto dal Comitato tecnico scientifico.
“Considerati gli scenari epidemiologici e il sovraccarico dei servizi territoriali e ospedalieri, si ritiene che la proroga necessaria – afferma il portavoce del Cts Silvio Brusaferro – per affrontare al meglio le misure di contenimento e supportare la campagna vaccinale che vede attualmente come target prioritario le fasce fragili della popolazione”.
Tra le riaperture si prevede per le zone gialle dal 15 maggio l’apertura delle piscine all’aperto, dei mercati e dei centri commerciali anche nei giorni festivi. Dovranno attendere il primo giugno le palestre, via libera solo a luglio per fiere, convegni e congressi, centri termali e parchi tematici, sempre e solo in zona gialla
Resta il coprifuoco alle 22
Resta il coprifuoco alle 22: il ministro della salute Roberto Speranza rispondendo alle regioni – che chiedevano il coprifuoco esteso alle 23 – ha confermato che la ristorazione fino al 1 giugno potrà avvenire all’aperto sia a pranzo che a cena e solo fino alle 22. Nei ristoranti si potrà mangiare anche al chiuso dolo dal primo giugno ma solo fino alle 18.
Va ricordato che le zone rosse vengono determinate nei territori dove l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti. Ciò vale per le regioni ma anche per le province. Come si legge nella bozza “dal 1° maggio al 31 luglio 2021, i presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano possono disporre l’applicazione delle misure stabilite per la zona rossa, nonché ulteriori, motivate, misure più restrittive” nelle province “in cui l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti” e “nelle aree in cui la circolazione di varianti di SARS-CoV-2 determina alto rischio di diffusività o induce malattia grave”.
A luglio aprono terme e parchi di divertimento
Dal primo luglio 2021 la bozza del nuovo decreto prevede la riapertura, sempe e solo in zona gialla delle attività dei centri termali, dei parchi tematici e dei parchi divertimento nel rispetto dei protocolli anti Covid.
Sempre dal 1° luglio 2021 in zona gialla saranno possibili anche fiere, convegni e congressi.
Ristoranti al chiuso dal 1 giugno ma solo a pranzo
Confermato l’anticipazione del via libera dei ristoranti a pranzo e cena dal 26 aprile in zona gialla “con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto”. Mentre dal primo giugno potranno aprire ma solo a pranzo anche i locali che hanno spazi al chiuso.
Dal 1° giugno nella zona gialla saranno consentite anche le attività dei servizi di ristorazione al chiuso, con consumo al tavolo, dalle 5 fino alle 18 “o fino a un diverso orario stabilito con deliberazione del Consiglio dei ministri”.
Si conferma il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. Pertanto:
- dal 26 aprile 2021 in zona gialla ristoranti all’aperto aperti pranzo e cena (fino alle 22)
- nessun limite di orario per i clienti dei ristoranti di alberghi e altre strutture ricettive
- da 1 giugno in zona gialla ristoranti anche al chiuso dalle ore 5:00 e fino alle ore 18:00
Le nuove regole per le scuole
Confermata anche la riapertura delle scuole sull’intero territorio nazionale. Queste dispozioni “non possono essere derogate da provvedimenti dei Presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano e dei Sindaci”. La deroga “è consentita solo in casi di eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica. I provvedimenti di deroga sono motivatamente adottati sentite le competenti autorità sanitarie e nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, anche con riferimento alla possibilità di limitarne l’applicazione a specifiche aree del territorio”.
Pertanto “dal 26 aprile e fino alla conclusione dell’anno scolastico 2020-2021, è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia” e “dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, nonché delle attività scolastiche e didattiche della scuola secondaria di secondo grado” almeno “per il 50 per cento della popolazione studentesca”.
In sintesi
- in zona rossa scuole superiori aperte almeno al 50%
- dal 26 aprile tutte le altre scuole in zona gialla e arancione la didattica in presenza deve essere garantita “ad almeno il 60% e fino al 100% della popolazione studentesca
- sindaci e regioni possono intervenire solo in caso di emergenza
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