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Improvviso stop alla musica live al Lorien Pub, polemiche sui social

Il titolare getta acqua sul fuoco e spiega: “Dovremmo smettere alle 22, non avrebbe senso iniziando alle 21…”

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Chi fermerà la musica? Chiedono provocatoriamente i Pooh in un loro celebre brano. Ironia della sorte, proprio l’esibizione di una cover band del mitico gruppo italiano – i Poohnto Fermo – è saltata perché qualcuno alla fine è riuscito a… fermarla. La band si sarebbe dovuta esibire sabato scorso al Lorien Pub, ma l’evento – come annunciato su Facebook – è stato annullato.

«Grandissimi biellesi! – lo sfogo su Fb di Fabrizio Miglietti, uno dei componenti del gruppo – Siete riusciti a far smettere di fare musica live l’unico locale che ancora lo faceva… Vergognatevi».

Il suo post ha scatenato numerose reazioni, diverse segnalazioni sono giunte anche alla nostra redazione. Così abbiamo deciso di contattare direttamente lo staff del pub biellese per capire cosa fosse accaduto, chi avesse “fermato la musica”.

lorien«Non è successo niente di particolare – chiarisce Luca Gibello, storico titolare e socio del Lorien -. Semplicemente il Comune ha applicato le regole previste in questa zona dove, salvo eventi particolari, bisogna smettere di suonare entro le 22. A quel punto, iniziando le esibizioni alle 21, non aveva più senso continuare».

Gibello chiaramente è amareggiato, ma non vuole fare alcuna polemica: «In occasione dell’ultimo live, mentre terminava l’esibizione di un gruppo cover di Vasco, è arrivata la polizia locale – spiega -. Erano da poco passate le 23 ed era una serata del fine settimana, ormai era tutto finito, il cantante stava letteralmente salutando il pubblico. Qualcuno evidentemente non aveva gradito il volume della musica, anche se cerchiamo sempre di tenerlo a livelli molto bassi, e ha segnalato la cosa alle forze dell’ordine. Gli agenti sono stati gentili e si sono limitati a fare il loro lavoro. Sono stato sanzionato perché in questa specifica zona c’è il “coprifuoco” alle 22 per gli eventi musicali. Io non lo sapevo, ma effettivamente è così. Piaccia o no, è la regola. A questo punto, però, non vale la pena di proporre serate simili. Non ha senso iniziare alle 21 per staccare tutto alle 22».

Una decisione non facile, ma inevitabile: «Negli uffici competenti mi hanno spiegato che è possibile ottenere permessi occasionali per singoli eventi, invitandomi a mettermi a posto e andare avanti – continua -, però io avevo in mente appuntamenti settimanali. Ci stavamo già lavorando da un po’, avevo preso numerosi contatti, ma non si può fare. Magari il live dà fastidio a una sola persona, ma in ogni caso ha ragione lei. Senza contare che per eventi ricorrenti serve la licenza per i pubblici spettacoli. Alla fine ho preferito lasciare perdere, non ha senso iniziare battaglie quando si sa già di non poterle vincere. Dispiace per le tante persone che l’hanno presa male, anche sui social: se non ci sono i requisiti, non ci sono. Sono abituato a rispettare le regole e a fare le cose se posso farle, altrimenti no».

Rimane un po’ di amaro in bocca per come, in generale, la musica sia sempre meno tollerata: «Basta pensare al fatto che siamo circondati dalle fabbriche – conclude -, anche quelle sono rumorose, ma le persone lo accettano. Se invece sfori con la musica, c’è subito qualcuno pronto a mandarti le forze dell’ordine e a farti multare».

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3 Commenti

1 Commento

  1. Maurizio

    17 Agosto 2023 at 17:09

    Decisione sicuramente dettata dai soliti poco pazienti, poi ci si lamenta che Biella é una città morta. Fino alle 24 poteva essere accettabile, magari con attenzione al volume, trovare un compromesso. I giovani se ne andranno sempre più fuori provincia arricchendo altri tessuti commerciali. Questa sì che é strategia per sviluppare il turismo e il futuro del Biellese.

  2. Ardmando

    18 Agosto 2023 at 8:00

    Decisione giusta, ci sono luoghi apposta per fare e ascoltare musica. Molti avventori evitano i locali proprio perchè viene fatta musica dal vivo. Si va in un locale per passare del tempo con amici a chiacchierare, se uno deve urlare per farsi sentire dall’altra parte del tavolo, sceglie un altro locale. Per non parlare del rispetto di chi abita vicino e non deve essere obbligato ad ascoltare musica, magari di bassa qualità.

  3. Riccardo

    18 Agosto 2023 at 8:02

    Chiariamo che esiste una normativa precisa al riguardo che prende il via con la Legge 447 del 1995.
    Ogni Comune italiano ha redatto una mappatura del suo territorio in cui sono attribuite le varie classi acustiche che determinano qual’è il limite massimo di rumore che può essere predente nella zona. La questione delle 22:00 è che si passa da orario diurno a notturno che impone una riduzione dei limiti sia di zona che assoluti. Ricordiamo che in ogni caso ogni attività commerciale deve presentare un documento redatto da Tecnico Competente in Acustica di valutazione di impatto acustico che stabilisce se l’attività è correttamente inserita nel clima acustico della zona, ci sono delle semplificazioni in molti casi ma se si vogliono fare eventi live non si può pretendere di essere esentati dal presentare questo documento.
    Continuo a notare che i gestori di questi locali pagata la SIAE pensano di essere a posto con la questione della musica alias disturbo verso terzi ma non è affatto cosi, serve sempre rivolgersi ad un TCA abilitato, e che sappia fare il suo lavoro e non a tempo perso.

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