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Il mercato di piazza Martiri è sempre più desolante

Parlano i commercianti

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«Negli anni si è svuotato e temo che la situazione non possa che peggiorare. Ci sono moltissimi stalli vuoti. L’impressione quando qualcuno gira per i banchi è di desolazione».

E’ amareggiato e preoccupato uno degli ambulanti di piazza Martiri della Libertà a Biella che si fa portavoce del malcontento comune per una situazione che sembra portare ad un lento declino un appuntamento storico che da decenni anima il centro cittadino.

«Non so esattamente quale sia il motivo, quello che so – prosegue l’uomo – è che sono sempre meno gli ambulanti che decidono di venire qui. Lo si può vedere chiaramente da tutti gli stalli vuoti che ci sono. I numeri precisi non li conosco ma i commercianti che hanno il posto fisso sono una decina – più gli alimentari – e gli spuntisti, coloro che partecipano all’assegnazione dei posti non occupati il giorno di mercato, per ovvi motivo li conti di volta in volta, ma anche loro sono sempre meno».

«Come diceva all’inizio il mio collega – spiega un altro ambulante – il motivo di questa situazione, o per meglio dire i motivi, sono diversi a mio avviso. Sicuramente non c’è un ricambio generazionale, io, per esempio, ho rilevato l’attività che era di mio padre, e come me molti altri: i giovani, invece, preferiscono fare scelte diverse e così quando uno va in pensione chiude anche il suo banco. Un altro fattore, che incide non poco, è il costo più alto per uno stallo qui rispetto ad altri mercati. Per piazza Falcone spendiamo molto meno, per esempio. Insomma piazza Martiri è considerata come una zona elitaria, peccato, però, che non venga trattata come tale».

«Mi riferisco – prosegue il commerciante – alle molte macchine che puntualmente parcheggiano all’interno dell’area mercatale. Se ci sono gli spazi vuoti non vuol dire che una persona possa lasciare il suo veicolo lì. Non si può accedere. Diverse volte mi è capitato che delle auto passassero davanti al mio banco, e io sono all’interno del mercato. Non si può, è vietato: oltretutto è molto pericoloso per la gente che cammina in mezzo ai banchi. La polizia locale arriva la mattina mette alcune transenne e segnala il divieto, ma le persone se ne fregano. Per lavoro, ma anche per vacanza mi è capitato di girare molto e vedere tanti mercati, ma nessuno “disordinato” come questo. Non ci sono neanche più i segni che delimitano gli spazi… sono ormai quasi tutti cancellati. Anche in questo caso dobbiamo provvedere noi».

«Quello che vorremmo in sostanza – conclude l’uomo – è una riorganizzazione della zona. Restringere l’area del mercato in maniera tale da non lasciare buchi e ricavare magari dei parcheggi: così da evitare che le macchine sostino tra una bancherella e l’altra. Bisognerebbe ridare lustro a questo tradizionale appuntamento che da anni, il martedì e il venerdì, anima il cuore della città. Lo dico anche per i clienti più affezionati, uno dei motivi per cui resistiamo nonostante le difficoltà, non allontaniamo le persone dal centro. Invogliamole a frequentare questa zona, non lasciamola a se stessa».

La replica dell’assessore Greggio: «Sono perfettamente consapevole di questa problematica ed è proprio per questo motivo che nei mesi scorsi ci siamo attivati per predisporre un nuovo regolamento comunale per le aree mercatali che è stato approvato poco prima dell’inizio delle vacanze estive».
Queste le prime parole dell’assessore alle Attività economiche e commercio, Barbara Greggio, interpellata sulle problematiche sollevate dagli ambulanti di piazza Martiri.

«Un iter burocratico lungo che è stato condiviso, ovviamente, con tutti i presidenti di categoria. Abbiamo predisposto un protocollo d’intesa creando un tavolo di lavoro interattivo che ci ha permesso di ottenere questo risultato – prosegue l’assessore -. Superato questo passaggio, forse il più impegnativo, è già in programma un nuovo incontro con tutti i responsabili di settore proprio per parlare della questione “compattamento”. La data dell’incontro è ancora da fissare, aspettavamo, infatti, che terminasse il periodo delle vacanze così da coinvolgere il maggior numero di rappresentanti possibile».

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