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Biella

Serve maggiore sorveglianza nelle case popolari più problematiche

Lo dice l’assessore regionale Chiara Caucino

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«Serve un tavolo, con tutti gli attori coinvolti, a partire dalle istituzioni fino alle Forze dell’ordine, per prendere immediati e concreti provvedimenti per evitare che episodi del genere possano ripetersi». Lo dice l’assessore regionale Chiara Caucino in merito alla tragedia di Chiavazza.

«Dopo il ritrovamento di un cadavere in un cassonetto – dice l’esponente della Lega -, proprio in una zona in cui insistono condomìni di case popolari, occorre istituire immediatamente un tavolo con tutti i soggetti del territorio coinvolti per arrivare tre obiettivi: istituire un servizio di portineria, gestito da guardie giurate, presso i palazzi più problematici, investire nell’installazione di telecamere di sicurezza presso gli stabili di edilizia residenziale pubblica e implementare l’illuminazione notturna, importante deterrente contro lo spaccio e gli episodi di delinquenza».

L’appello a tutti i principali attori del Biellese (dall’Atc, ai Comuni, dalla Prefettura alle Forze dell’Ordine) viene dall’assessore regionale alle politiche per la Casa, Chiara Caucino, rimasta sconvolta dalla brutalità di quanto accaduto pochi giorni fa, proprio nella sua città, dove già mesi fa era accaduto un increscioso fatto di sangue.

D’altronde, fin dal primo giorno, l’esponente biellese della giunta regionale aveva messo fra i tre punti cardine delle sue politiche anche l’«illegalità zero» e, ovviamente, in quest’ottica, un episodio del genere non può essere tollerato e, come ricorda la stessa Caucino «le città e ferita al cuore e le istituzioni non possono stare a guardare, ma debbono reagire immediatamente».

Da qui l’idea di convocare un tavolo con tutte le parti in causa per sostenere progetti per la sicurezza. Non certo uno dei tanti tavoli sterili in cui si parla tanto e si esce con molte idee e un nulla di fatto, ma un confronto finalizzato, come detto, a rafforzare concretamente la sicurezza nelle zone più calde.

«Non è accettabile che in una città come Biella un uomo venga ritrovato in un cassonetto – tuona Caucino – La nostra comunità non è questo, non deve essere questo e abbiamo tutti il dovere di fare la nostra parte per evitare che simili episodi possano ripetersi. Da qui l’esigenza di riunire un tavolo finalizzato a mettere in campo tre azioni concrete, in grado di fare la differenza e di cambiare davvero le cose. E’ infatti inaccettabile che tali accadimenti possano condizionare, attraverso la paura, la normale quotidianità dei cittadini».

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1 Commento

1 Commento

  1. Fabrizio

    5 Ottobre 2023 at 12:17

    go vissuto nelle case popolari di zubiena anni fa , e ci sono un sacco di dejubcie fatte da me ed sme perrche da casa mia si sentivano urla e suoni ad altissimo volume , dato da delincuenti che credevano di poter avvelenare e massacrare gli abitanti del comune solo perché all arrivo delle forze dell’ ordine sarebbero scappati, compassato anni di inferno e solo rimasto lesionato dai danni che certi delincuenti facevano con siringhe e veleni vari , go dei nervi del pene danneggiati e sono più di dieci anni che provo a fare valere la mia voce ma non lo caga nemmeno uno sbirro, quindi andrò a scrivere pazienza su di una mazza ferrata e ammazzeroni colpevoli , Soko anni che cerco coito e nessuno me lo dà… è ora di fare da me !

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