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I sindaci debbono assumersi le proprie responsabilità

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BIELLA – Cari amici, quello di oggi vuole essere un Sale&pepe quasi in tempo reale dal fronte di guerra del Covid a poche ore dalle nuove misure restrittive prese dal governo e che lasciano ai sindaci ampio margine di manovra in termini di provvedimenti da prendere. Mentre scrivo già una nuova polemica appare all’orizzonte, quella dei sindaci, Corradino in testa.

Sindaci che non hanno gradito, a loro dire, lo scaricabarile in termini di responsabilità da parte del presidente del consiglio.Il diario di guerra parte da qui, dallo stato dell’arte di queste ore. Il nemico, l’unico vero di questo periodo è il virus, chi strilla e strepita a seconda dell’appartenenza politica è fuori ruolo. Appurato che tutti, dico tutti, abbiamo un nemico comune, occorre unire le forze per sopravvivere, tenere duro, facendo ampio uso del buon senso e sangue freddo di cui tutti noi dobbiamo essere dotati in tempi di guerra alla pandemia come questi.
I locali devono chiudere prima entro la mezzanotte? Allora pazienza, torniamo a come era Biella trenta o quaranta anni fa quando si usciva prima la sera, per tornare a casa prima. Lo so per qualcuno, specie tra i giovanissimi, potrebbe essere una rottura, una cosa da vecchi, ma si sa il nemico al momento è alle porte e quindi occorre giocare d’astuzia, prevenire il pericolo e fare ciascuno dei piccoli sacrifici.
Responsabilità tra governo centrale e Comuni, altro fronte caldo dicevamo. Sono dell’idea che le chiacchiere stanno a zero, se fai il sindaco le responsabilità te le devi prendere perché sei il più vicino amministratore al tuo territorio. Non si può invocare che siamo sotto un regime dittatoriale prima, mentre ora che ti vengono date le responsabilità ti metti a strillare perché non le vuoi. Fare il sindaco comporta anche prendere decisioni impopolari, e bisogna farlo.
Per questo caro sindaco di Biella forza e coraggio è l’ora delle decisioni (non irrevocabili ma quasi) ma se necessario come commercianti sapremo essere di ausilio, supporto, consiglio se interpellati nello specifico. Il covid ci vuole divisi, noi saremo uniti. A patto che nelle decisioni si usino gli ingredienti giusti per salvaguardare la salute di tutti, sapendo ben distinguere chi rispetta le regole e chi, invece, crede di essere più furbo di tutti.
In questo diario dal fronte del covid, io come molti altri mi sento in prima linea: per questo dico che la sospensione dei pagamenti/cartelle esattoriali al 31 dicembre – provvedimento che riguarda 9 milioni di italiani – è un primo passo ma non la soluzione visto e considerato che ben altro occorrerebbe per consentire ad imprese e famiglie italiane di riprendersi dopo questo 2020 da dimenticare. Ma è un primo passo e intanto portiamoci a casa questo…
Dalle crisi, anche quelle più nere, se non si soccombe, si esce diversi, fortificati, con le idee ancora più chiare. Dalle crisi nascono sempre delle opportunità, delle forze interiori che non immaginavamo di avere. Se rispettiamo le regole, nell’interesse di tutti, sono certo che ne usciremo rafforzati come Comunità. Come dopo l’alluvione, come dopo gli anni bui del terrorismo. Dal diario di guerra al Covid, da Biella, per oggi è tutto, o quasi…

Luigi Apicella

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