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I commissari non accettano l’offerta per la Sanac

Diversi i biellesi che lavorano nell’azienda con sede al confine tra Lozzolo e Gattinara

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I commissari non accettano l’offerta per la Sanac. Sembrava la volta buona. Al sesto bando l’offerta arrivata da un colosso come la Grossi Group doveva essere una sicurezza per il futuro della Sanac. Di cui fa parte anche lo stabilimento di Gattinara.

L’azienda italo-canadese aveva preso parte al bando presentando una offerta vincolante. E i commissari avevano confermato l’interessamento. Ma, una volta valutata la domanda, non è stata ritenuta idonea per essere accolta.

I commissari non accettano l’offerta per la Sanac

Diversi i motivi addotti. Il numero degli occupati previsto nel piano industriale non veniva garantito. Il prezzo dell’offerta non era stato ritenuto congruo. E non erano stati garantiti nel prosieguo gli investimenti. Queste le motivazioni che hanno portato i commissari a bloccare la procedura per l’affidamento all’azienda italo canadese The Grossi Group. Va detto che al sesto bando era stata presentata anche l’offerta dell’azienda Ettore 1910, ma poi si era ritirata dalla corsa.

L’azienda The Grossi Group aveva presentato una offerta per l’intero pacchetto Sanac, che comprende ado Ligure, Assemini, Gattinara e Massa.

L’offerta non è stata accettata e la trattativa interrotta. Una batosta per i lavoratori che speravano finalmente di uscire dal tunnel del commissariamento che dura ormai da tempo. L’unica via ora potrebbe essere un nuovo bando di vendita, il settimo, che pare sia sempre più all’orizzonte.

Va ricordato che in passato alcuni bandi erano andati deserti. Altri avevano registrato interessamenti, ma alla fine le società non avevano proceduto oltre. Questa volta sono stati i commissari a mettere la parola fine alle trattative.

La Cisl

A spiegare la vicenda è una nota della Cisl. «I commissari hanno fatto una dichiarazione al Ministero di non accettare l’offerta vincolante e faranno la proposta per un nuovo bando. La lettura è complessa, ma visto che c’è l’ex Ilva anche in vendita dobbiamo tenere d’occhio pure quella vicenda, l’unica speranza è quella».

Intanto la situazione negli stabilimenti Sanac rimane stabile nonostante il clima di assoluta incertezza. I volumi di lavoro comunque continuano ad arrivare e la cassa integrazione non è attiva, ma c’è preoccupazione per le prospettive future. A Gattinara, poi, da ottobre la produzione era ripresa al pieno regime di organico, con qualche nuova assunzione. I reparti erano tutti attivi. Unica eccezione il reparto basico, fermo per la manutenzione degli impianti di aspirazione.

La cassa integrazione è passata dal 40% del 2023 al 10% di maggio 2024. Mentre il fatturato previsto per il 2024 sarà di circa 50 milioni di euro contro i 37 milioni del 2023. Anche i rapporti con l’ex Ilva sono decisamente migliorati per quanto riguarda gli ordini. Sanac è una società leader nel settore dell’estrazione, produzione e commercializzazione di materiali refrattari. Attualmente con una occupazione di oltre 260 addetti complessivi.
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