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Greenpass, anche nel Biellese c’è chi ha deciso di restare chiuso

Qualcuno ha deciso di non aprire piuttosto che accettare la nuova imposizione

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Tutti devono essere in possesso del green pass per poter accedere nei luoghi di lavoro. Per questo motivo si stanno registrando scioperi e proteste in varie città d’Italia contro l’obbligo della carta verde, dai porti al mondo dei trasporti come a molti titolari di varie attività commerciali.
Qualcuno ha deciso di non aprire piuttosto che accettare la nuova imposizione. Anche nel Biellese alcuni esercenti hanno tenuto le braccia conserte e lasciato le serrande abbassate.
Uno di questi è Filippo Nizzero, il gestore della Ferramenta Bianchino di Mongrando.
«Da ieri (venerdì per chi legge, ndr), ho deciso di chiudere la mia attività commerciale per protesta contro il green pass – spiega -. Se devo essere sincero non so fino a quando, vedremo come si evolverà la situazione. Sia chiaro: io non sono assolutamente contrario al vaccino, anche se personalmente non l’ho fatto, ma proprio in nome della libertà ogni individuo dev’essere libero di agire come meglio crede».
«Mi dico invece contrario al green pass – continua il commerciante -. Lo Stato non può e non deve imporre una regola ferrea come questa. Stiamo parlando del diritto al lavoro. Questa è democrazia?».
Filippo Nizzero gestisce la ferramenta da sedici anni: «Non mi è mai capitato di scioperare, ma questa volta ho i miei buoni motivi. Sono consapevole che ci rimetterò qualche soldo, ma ripeto: lo faccio per la libertà. Ho in forza un dipendente. Gli ho concesso qualche giorno di ferie, non voglio che lui ci rimetta per una mia decisione».
Mauro Pollotti

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