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Gli sbagli dell’Inps non si possono pagare a rate

«Mi hanno dato 1.170 euro per errore in 11 mensilità, io devo pagare tutto e subito»

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gli sbagli dell'inps

Gli sbagli dell’Inps non si possono pagare a rate. «Nei giorni scorsi sono stata contattata dall’Inps tramite una raccomandata. Una volta incontrato il personale, negli uffici, ho scoperto che devo restituire 1.770 euro. L’ente me li ha erroneamente accreditati negli ultimi 11 mesi dell’anno appena passato».

Così una pensionata, ex maestra di una scuola elementare, si sfoga e racconta, con tanto di documentazione alla mano che accerta i fatti.

Gli sbagli dell’Inps non si possono pagare a rate

«La cosa che trovo incredibile è che l’errore sia stato commesso dall’ente e non da parte mia – prosegue -. Eppure devo pagare, tutto e subito, senza grandi possibilità di dilazionare la somma. Io sono una pensionata statale e non navigo certo nell’oro. Nonostante ciò sarò costretta a restituire la somma in sole cinque rate, anziché in dieci. Sono una persona rigorosa e attenta. I piccoli aumenti che vedevo nel conto online, mi parevano adeguamenti o altro. Non mi sono preoccupata né ho controllato nel cassetto fiscale o altro. Magari colpevolmente, ma certo anche perché la lettura di determinati documenti fiscali online è ostica per tutti.

«Chiedendo conto ad un patronato e confrontandomi con altri pensionati, ho scoperto che non sono l’unica a trovarsi in questa condizione. Così come non solo l’unica che deve restituire un bonus da 200 euro che sempre l’Inps mi aveva accreditato in via provvisoria… Ora, dopo non solo quali calcoli, conteggi e verifiche hanno scoperto che ne devo restituire quattro rate. Anche in questo caso ho ricevuto una raccomandata postale dai toni perentori quando non addirittura intimidatori. Meriteremmo tutti più tutele e trasparenza da un ente che amministra soldi che abbiamo versato come contributi con anni e anni di lavoro».

Altre problematiche

«A complicarmi l’inizio dell’anno, c’è stato l’accreditamento in ritardo della pensione – prosegue la pensionata -. Sì, anziché versare quanto mi spetta dopo una vita di lavoro, il primo giorno utile del mese, cioè il 2 gennaio, i soldi mi sono stati accreditati il 3. E non certo solo a me, bensì a tutti, in Italia. Ho scoperto su internet che si tratta di una situazione eccezionale. Ma sarà vero? Nulla di grave o di impossibile da affrontare, certo. Però mi pare l’ennesima beffa per noi pensionati e forse un modo per chi ci governa di guadagnare sulle nostre spalle dopo una vita di sacrifici».
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1 Commento

1 Commento

  1. Bruno

    20 Gennaio 2025 at 20:41

    mi spiace questa notizia vedete in Italia basta pensare alla Santanchè che ha truffato l Inps consapevole di quello che faceva , ed ancora sulla poltrona a stipendio da favola .c e ingiustizia

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