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“Ecco come sarà la mia Edilnol”
La prima intervista rilasciata da Carmen Trada, nuovo presidente del Cda di Edilnol, dopo l’acquisizione del 100% della società
La prima intervista rilasciata da Carmen Trada dopo l’acquisizione del 100% di Edilnol, pubblicata mercoledì sull’edizione cartacea de LaProvinciadiBiella.it
Lo sguardo rivolto verso il futuro, con le radici ben piantate nel passato. È questo il messaggio lanciato nei suoi primi giorni al timone da Carmen Trada, nuova presidente del Cda di Edilnol.
L’imprenditrice, che nei giorni scorsi ha rilevato la quota societaria del fratello Antonio, sembra avere le idee chiare sulla direzione da dare all’azienda, affrontando le sfide che l’attendono con risposte nuove, ma nel segno della continuità. Accanto a lei nel consiglio d’amministrazione ci saranno le figlie Elena e Chiara Barbaglia. Quest’ultima con una lunga esperienza all’interno dell’azienda, dove lavora da trent’anni, gli ultimi dei quali trascorsi a dedicarsi alle relazioni con l’estero.
Carmen Trada ha ufficializzato il nuovo corso nei giorni scorsi, ma respira l’azienda da sempre. Ne ha fatto parte fin da giovanissima e ha vissuto tutti i diversi passaggi, da Vercelli a Biella e Castelletto Cervo e, infine, a Vigliano. A lungo si è occupata della parte commerciale e delle risorse umane, assentandosi solo per un breve periodo per motivi familiari.
Partiamo dalla fine: ormai sembrava scontato l’ingresso del gruppo Spaberg, com’è maturata la decisione di far saltare il banco e acquisire le quote di suo fratello?
Avevo il diritto di prelazione e ho deciso di farlo valere principalmente per una ragione: la volontà che l’azienda rimanesse nelle mani della nostra famiglia. Primo per rispetto di mio padre, che l’ha creata, poi per i nostri collaboratori. Negli ultimi tempi li vedevo preoccupati per il futuro, lavoravano con meno serenità. C’era del malcontento anche tra alcuni clienti, stavano venendo a mancare i rapporti umani, che sono sempre stati fondamentali nel nostro relazionarci con clienti, fornitori e collaboratori.
Quindi intende ripartire dalle persone?
Assolutamente sì. Il capitale umano è fondamentale in un’azienda, io credo ancora in queste cose. Se rispetti le persone, anche loro automaticamente ti rispetteranno. Se viene a mancare questo, nascono problematiche che vanno a minare i rapporti, rendendoli meno trasparenti e leali. Abbiamo collaboratori che sono con noi anche da trent’anni, tutti loro nei momenti difficili si sono rimboccati le maniche per il bene di Edilnol. Ultimamente percepivo un po’ di turbamento a causa dell’incertezza verso il futuro e di certi cambiamenti interni. Una delle prime cose che ho sentito il bisogno di fare è stata parlare con i nostri collaboratori. Il dialogo sincero è fondamentale, perché solo così si possono risolvere i problemi.
Quali sono i progetti per il futuro di Edilnol?
L’obiettivo è sviluppare e potenziare l’azienda a livello informatico, digitalizzarla e migliorare le procedure nell’ottica del rinnovamento e dell’innovazione. Il mondo gira velocemente e bisogna riuscire a stare al passo, accelerando i passaggi, dando maggiori e migliori servizi. Vogliamo garantire sempre più competenza al cliente, lavorando su una sempre maggiore formazione tecnica dei nostri dipendenti.
Diciamo che Edilnol ha la fortuna di avere già una buona base di partenza.
Certo che sì, l’azienda è sanissima e può contare su oltre cinquanta bravi collaboratori. Va dato atto e merito a mio fratello Antonio di essere stato un ottimo imprenditore, che è riuscito a sviluppare molto bene determinati settori. Da questo punto di vista garantiremo continuità, cercando un ulteriore sviluppo.
Qual è il suo stato d’animo all’inizio di questa nuova avventura? I primi giorni di “transizione non devono essere stati facili…
Siamo felici, cariche e motivate. Personalmente sono contenta che la nostra azienda e la sua storia siano non solo il passato e il presente, ma anche il futuro della nostra famiglia. Non posso dimenticare chi ha creato Edilnol, e anche per rispetto suo bisogna continuare. Certo, i primi giorni richiedono un impegno non indifferente, ma sono molto fiduciosa, anche perché l’azienda è sana, solida e “gira” bene.
In questi giorni tiene banco, comprensibilmente, anche il capitolo basket. Ci saranno passi indietro da parte di Edilnol?
Non c’è nessun passo indietro. Il rapporto c’è e ci sarà sempre e comunque, lo sport è importantissimo per noi. Però vogliamo vedere il progetto sportivo. Sulla base di quello e di quanto emergerà nell’assemblea dei soci decideremo bene cosa fare.
Ultimo, ma non per importanza: con lei al comando e le sue figlie nel Cda, si passa a una gestione totalmente femminile, in un settore tradizionalmente considerato maschile. Questo è un bel segnale a livello simbolico.
Sì, credo sia un segnale importante. Senza togliere meriti a mio fratello, dimostreremo che le donne ce la fanno tranquillamente. Certi stereotipi oggi non hanno più motivo di esistere. Quando ero piccola, mentre gli altri stavano sui prati, io giocavo in mezzo al ferro e ai rottami. Ricordo gli inizi a Vercelli, quando c’erano ancora le sirene che suonavano e scandivano i turni. Quando nasci in questa cultura, diventa la tua vita, a prescindere dal fatto che tu sia un uomo o una donna.
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