Seguici su

Attualità

Donatello Di Michele racconta tutte le sue imitazioni delle voci di “Tutto il calcio minuto per minuto”

Il video di una sua performance

Pubblicato

il

Che belli i tempi in cui durante le domeniche pomeriggio si passeggiava con la radiolina in mano per ascoltare la storica trasmissione di Radio Rai intitolata: “Tutto il calcio minuto per minuto”. Famigliari e inconfondibili erano le voci dei conduttori che puntualmente intervenivano da tutti i campi su richiesta dello studio centrale di Saxa Rubra come: Alfredo Provenzali, Claudio Ferretti, Ezio Luzzi, Enzo Foglianese, Riccardo Cucchi, Enrico Ameri, Livio Forma e l’inconfondibile Sandro Ciotti, tanto per citarne alcuni.

Tanti sono coloro che ironicamente hanno cercato di imitarli in questi anni, ma c’è invece chi, delle loro voci, ne ha fatto una sorta di passione che lo porta di tanto in tanto ad esibirsi nelle emittenti sia radiofoniche che televisive, come fuori dagli stadi. Si chiama Donatello Di Michele biellese d’adozione. A sentire le sue performance pare di essere proprio lì, con la radiolina in mano. Le voci sono identiche alle loro, quelle dei cronisti sopra citati.

Donatello, com’è nata questa tua passione per “Tutto il calcio”?
«Grazie a mio papà Silvio, grande tifoso della Fiorentina come me, mi sono appassionato del calcio. Avevo solamente cinque anni. Oltre al calcio giocato, avevo fin da subito avuto un debole per la nota trasmissione radiofonica “Tutto il calcio minuto per minuto”. Per me, ascoltare le voci di quei radiocronisti era come sentire delle opere, delle sinfonie. Da lì è nata questa passione. Già all’età di sei anni cercavo di imitare quelle voci. Le prime sono state quelle di Ciotti, Cucchi, Provenzali, Ameri e Foglianese».

Come facevi a tenere a mente tante voci e nello stesso tempo imparare le inflessioni e gli accenti?
«Registravo nelle musicassette le radiocronache che oramai sono considerate storiche, poi a forza di riascoltarle imparavo e prendevo confidenza con le voci. Ogni tanto le riascolto con un sacco di emozione».

La tua notorietà quando ha iniziato a prendere forma?
«Nel 2007 quando in una libreria registrai due video poi postati su You Tube. Da li partì tutto. Tantissimi ragazzi li commentarono complimentandosi. Un giorno, uno di loro, Roberto Bordi mi invitò a Genova per assistere all’incontro Sampdoria-Modena. Era il 2011. In quell’occasione mi fece fare una performance fuori dallo stadio Luigi Ferrari. Fu la mia prima esibizione in pubblico. Ricordo i tifosi della Samp che mi guardavano con delle facce esterrefatte. Io ero al settimo cielo. Intanto Roberto realizzò un filmato del tutto improvvisato, lo pubblicò su You Tube. Nel giro di pochi giorni ottenni oltre 200mila visualizzazioni. Non dico la mia emozione, indescrivibile. Poi di seguito venne postato su varie pagine Facebook inerenti al mondo del calcio, mietendo consensi, oltre 500mila followers».

Poi arrivò una chiamata, uno di quei treni che, come si suol dire, passano una volta sola giusto?
«Era appena venuto a mancare mio papà quando ricevetti una telefonata dalla redazione Rai de’ “Quelli che il calcio”. Strani scherzi del destino. Mi invitarono a Frosinone in occasione della partita Frosinone-Sampdoria. Fu il mio esordio con il mitico Paolo Villaggio su Rai 2. In studio c’era Bruno Pizzul mentre Villaggio si collegava dall’altra parte dello stadio. Aspettavo il mio turno, poi finalmente Nicola Savino dallo studio centrale mi chiamò in diretta dicendo: Donatello Di Michele da Frosinone. Per me fu un’emozione unica. Ero li, mi stavano ascoltando e vedendo migliaia di telespettatori. Pensai a mio padre e dissi, papà, questo è per te. In quel momento passarono davanti ai miei occhi i ricordi da bambino, anni e anni trascorsi ad ascoltare “Tutto il calcio”. Feci una stupenda performance imitando tutti i più grandi. Fu un successo unico. In quell’occasione Pizzul mi premiò eleggendomi il personaggio di Italian Ghost Pizzul».

Quindi possiamo dire che in quel momento iniziò una scalata di tutto rispetto
«Alla fine delle mie imitazioni dico sempre: linea a Saxa Rubra. Un giorno mentre ero a casa arrivò una telefonata immaginate da dove? Proprio dagli studi romani di Saxa Rubra. Saltai sulla sedia. Era Giacomo Capuano. Presentava la trasmissione sportiva del lunedì sera “Ci siamo”. Mi invitò in studio. L’emozione fu tanta. Avevo le telecamere puntate. Anche quella volta andò molto bene».
Tu sei un grande fan di Riccardo Cucchi, lo hai imitato centinaia di volte, hai mai avito modo di incontrarlo?
«Certamente. Cinque anni fa, fui invitato ad una conferenza stampa a Mantova nella quale Riccardo era presente con altri giornalisti. Fui invitato come ospite. Intervenni con una serie di imitazioni. Riccardo mi disse: io ti conoscevo già, avevo visto un tuo video, sei davvero bravo. Per me fu una soddisfazione impagabile».

Per chiudere, ci fai una performance per i tifosi de’ La Biellese?
«Si un’amichevole Biellese -Fiorentina: Scienza in avanti, cerca Panatti lo trova, supera la linea mediana del campo, ma ecco che arriva il contrasto da parte di Bonaventura che recupera la palla, rilancio a Torreira, ora Nastanic traversone Carbral di testa, parata sulla linea del portiere laniero Vallacchi».

Mauro Pollotti

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *