Attualità
«Disponibili a riaprire subito il tempio crematorio, adesso non ci si può permettere di tenerlo chiuso»
«Disponibili a riaprire subito il tempio crematorio,
adesso non ci si può permettere di tenerlo chiuso»
«Altair è pronta a riaprire il tempio crematorio in tempi brevi per evitare possibili emergenze ed è disposta a farlo anche in via temporanea in attesa che il Comune prenda le sue decisioni».
Paolo Zanghieri è il presidente di Altair, la società emiliana che in Italia gestisce 18 impianti per la cremazione e che in questi drammatici giorni di emergenza Covid è sottoposta ad un impegno senza precedenti. «Tutti gli italiani – dice Zanghieri – hanno negli occhi la triste colonna di camion militari che uscivano dal cimitero di Bergamo e portavano le bare dei morti da coronavirus verso impianti di cremazione distanti: è stata la mia società ad essere incaricata dalla Protezione civile di gestire quell’emergenza».
Il numero delle vittime della pandemia arrivata dalla Cina rischia in questi giorni di portare al collasso le inumazioni e le cremazioni e in questa situazione, come già raccontato, è arrivata la proposta di riaprire il tempio biellese, chiuso per gli strascichi dell’inchiesta giudiziaria che ha travolto l’ex amministratore delegato di So.cre.bi. e diversi dipendenti e ha portato alla revoca della concessione da parte del Comune alla società, che nel 2013 si era aggiudicata la gara per la gestione.
In quella gara Altair era risultata seconda e adesso potrebbe legittimamente provare a chiedere di subentrare nella gestione. «Ma oggi – prosegue Zanghieri – non è tempo di liti giudiziarie anche se ovviamente non intendiamo rinunciare ai nostri diritti, adesso è emergenza e sono necessarie risposte rapide per evitare risvolti drammatici».
Il problema dei templi crematori non è vicenda che interessa singoli Comuni. Per evitare emergenze occorre tenere in piedi una rete che comprenda aree più vaste e possa venire in soccorso delle zone più colpite dalla pandemia.
«Noi – aggiunge il presidente Altair – siamo parte del tavolo nazionale che la Protezione civile ha organizzato con le principali società incaricate della cremazione e proprio per lo spirito di servizio che ci deve contraddistinguere in questo difficile frangente vogliamo che la comunità biellese a partire dall’amministrazione comunale sappia della nostra disponibilità immediata a rimettere in funzione il tempio che in questi tempi non ci si può permettere di tenere chiuso».
Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook
bruno drago
7 Aprile 2020 at 15:12
E vai sindaco un atto di coraggio e di aiuto ai cittadini colpiti da lutti