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D’agosto moglie mia non ti conosco

Gli sbiellati, la rubrica di Lele Ghisio

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Dove eravamo rimasti? È la domanda che sono costretto a pormi ogni anno dopo la pausa agostana. Un mese buono, e necessario, per il detox da polemiche cittadine e giornali locali leggerini e aridi come un fiume in secca. Anche perché, in agosto, si rischia la polemica di seconda mano e il rischio è quello di parlarsi addosso senza il niente da dire che nessuno legge.

In ogni caso, in questo mondo ormai iperconnesso che ci tocca di abitare, l’accadere più o meno frivolo delle cose entra nostro malgrado nella tasca dei jeans, là dove custodiamo innumerevoli gruppi di amici e applicazioni dal ragguaglio compulsivo: il rumore bianco dell’estate.

Pure il livello nazionale s’è ridotto al sottofondo sterile di fregnacce scomposte, e giordanibruni a cui è bruciato solo il culo, che deturpa il silenzio che a volte è necessario e benefico per riprendere il fiato da dare alle trombe.

Dove eravamo rimasti, quindi. Se proprio lo devo dire – ci sono immagini che restano impresse più di altre, a prescindere – eravamo rimasti al sindaco che, dopo sollecitazione pubblica, s’immortalava in un selfie cimiteriale con al fianco un’assessora in tinta con il mezzo decespugliatore. Da rubricare alla voce “propaganda lugubre” e fuori luogo, proprio per il luogo prescelto. A meno che si trattasse di umorismo macabro, ma alla famiglia Addams veniva meglio. E poi c’erano gli umarells, irriducibili e lamentosi, intenti all’osservazione dei lavori sul nostrano ponte della tangenziale. Per loro c’è però una buona notizia: il traforo del Monte Bianco chiuderà a settembre per 3/4 mesi e i lavori previsti si concluderanno (per gli ottimisti) tra 19 anni, un tempo che definirei congruo al caratteristico lamento biellese. Il lavoro non gli mancherà.

Comunque, per non rischiare di aver perso nulla in questo mese disintossicante ho dato una scorsa ai post pubblicati dai giornali locali, grazie all’esposizione in ordine cronologico che ne facilita la consultazione e la loro collocazione temporale.

Sono felice che Bruna e Renzo abbiano raccolto, nel loro orto, un pomodoro di quasi un chilo. Però mi sono dispiaciuto per loro, quando il nonno Giovanni ne ha raccolto uno ancora più grosso nel suo, di orto. S’è parlato anche molto di meteo: l’ondata di caldo, l’ondata di grandine, l’ondata di freddo. I pomodori ne sanno qualcosa. Ho verificato che il complottismo non va in vacanza: sono rimasti saldi alla tastiera i complottisti, sempre all’erta per scovare morti non annunciate, vale a dire improvvise che così si capisce meglio. D’altronde quale morte non è “improvvisa”, dato che accade in un attimo. Ma qui il discorso si fa filosofico e complesso, e non è il caso.

La funicolare è rimasta ferma, immobile monumento a se stessa; ma al Piazzo, per la cena, s’aveva comunque da prenotare. Le forze dell’ordine hanno avuto un bel da fare per la musica alta a un compleanno, per un bambino che piangeva sforando i decibel e per la musica volgare in un parco giochi, qualsiasi cosa voglia dire. Alcuni vicini non hanno fatto la pausa estiva e hanno continuato a litigare come se niente fosse: uno di loro aveva persino acceso un barbecue sul balcone per la sua vacanza a chilometro zero, ma senza invitare i dirimpettai che indignati hanno chiamato i Carabinieri.

Nel circondario c’è stata addirittura una lite all’ufficio postale e una in pizzeria. Si è perso un cane, ma poi l’hanno ritrovato. Magari era in fuga da “genitori” troppo apprensivi (“padroni” non si può più dire). A un altro non volevano mettere la museruola sull’autobus. Una famiglia è stata sorpresa (!) a pescare di notte nell’invaso dell’Ingagna. Ed è lungo l’Elvo che sono stati segnalati incontri intimi che pregiudicavano escursioni canine. Al centro massaggi in città si vendeva sesso, ma questa è più banale.

All’ospedale è stato smarrito un borsello (negli anni ’70?) e al cimitero rubato un portafogli a un’anziana che aveva lasciato la borsa incustodita. Una donna è stata scoperta con la patente scaduta, mentre un automobilista è fuggito perché era senza assicurazione. Un muro è stato imbrattato e qualcuno si è accorto che in una via c’erano i lampioni accesi nel tardo pomeriggio.

Ma veniamo ai crimini più efferati. Uno spacciatore d’erba è stato arrestato, così come un giovane che aveva un temperino in tasca, e due ragazzi sono stati beccati con un paio di canne. Qualche furto al supermercato e in casa; qualche rissa tra ubriachi, ma niente di nuovo. Un’auto in sosta è stata ricoperta di sedie e bancali, le indagini sono in corso (forse perché tanta è la curiosità). Dei ladri “senza scrupoli” hanno rapito un pappagallo. Sotto casa (mia) qualcuno ha provato senza riuscirci a dar fuoco a una vineria, ma a favor di telecamere così l’han beccato subito.

In fondo va bene così, perché è un mondo difficile. È vita intensa.
Lele Ghisio

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