Attualità
Costruisce uno scheletro-robot per aiutare l’amico
Lanciata una raccolta fondi su Gofundme
Quella di Marco e Luca è un’amicizia lunga trent’anni e sviluppatasi in modo molto particolare.
Marco Bussone di Sostegno ha gravi limitazioni fisiche che interessano il cento per cento del corpo per una patologia autoimmune. Luca Simone Poli invece abita a Quarona e svolge invece attività di personal trainer, ma ha moltissime esperienze in svariati campi della progettazione di macchine robotiche, gestione aziendale, biomeccanica e non solo.
Insieme hanno realizzato un prototipo di esoscheletro molto utile per mantenere la condizione fisica di Marco. Ora vogliono migliorare il progetto e per questo hanno lanciato una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma Gofundme.
«Avendo noi finanziato completamente il prototipo – spiegano – siamo arrivati al punto di esaurire la capacità di andare avanti. Tramite la piattaforma Gofundme abbiamo deciso di avviare una raccolta fondi per ottimizzare il progetto di esoscheletro, iniziato nel 2012 da Luca per aiutare se stesso da una paraplegia derivata da un incidente motociclistico».
Luca all’età di circa 20 anni ebbe un incidente in moto che gli provocò una paralisi agli arti inferiori. Questo grave incidente fece nascere in lui il desiderio di cercare una soluzione per ridurre, quanto più possibile, la gravità del problema. Utilizzando i centri di lavoro presenti nell’azienda di famiglia operante nel campo della meccanica di precisione verso la fine degli anni ’80, costruii il primo prototipo di esoscheletro. Il problema fisico si risolse nel giro di circa tre anni ma l’esoscheletro divenne realtà.
La raccolta fondi
«Nonostante i suoi problemi fisici si siano risolti dopo tre anni – scrive Marco – il progetto è andato avanti, ridisegnandolo in toto per adattarlo a me, anche se purtroppo si è interrotto per esaurimento della nostra liquidità».
Per questo serve l’aiuto di tutti. «Date le mie gravi limitazioni di movimento – continua – non era possibile considerare un esoscheletro commerciale, che avrebbe esposto le mie articolazioni a rischi gravissimi dovuti a movimenti troppo ampi».
Il meccanismo che è stato trovato sta rispondendo alle esigenze di Marco: «Questo prototipo mi consente – continua – di sedermi e rialzarmi pur non avendo la possibilità di piegare le ginocchia a sufficienza, oltre a contemplare movimenti di adduzione e abduzione delle anche, flesso estensione e circonduzione del busto».
Marco e Luca hanno ora bisogno di circa trentamila euro per rifare piedi, bacino, elettronica più compatta e programmazione, permettendo così anche la camminata. La raccolta fondi è raggiungibile sulla piattaforma Gofundme.
La loro storia sta facendo il giro del web e in pochi giorni hanno raggiunto già la cifra di 1000 euro, ma la campagna di raccolta è ancora lunga per arrivare ad avere i soldi necessari per andare a perfezionare il prototipo.
Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook