Attualità
Costretta a vivere su una carrozzina, 24enne completa in tre giorni il Cammino da Santhià a Oropa
Al suo fianco la mamma e tanti amici. A Graglia l’incontro inaspettato con il suo idolo: Gerry Scotti
BIELLA – È partita nella mattinata di venerdì 2 luglio da Santhià per percorrere il Cammino d’Oropa Caterina Novella, una ragazza di 24 anni, che non parla dalla nascita e che da ormai dodici anni non cammina.
«La sua colonna vertebrale – spiega la mamma Angelica Malinverni – si è stortata durante l’adolescenza, una scoliosi purtroppo molto importante che ha comportato anche la lussazione delle anche e di conseguenza da quel momento non è più riuscita a reggersi in piedi. Prima camminava sulle punte con una postura molto particolare, ma nonostante ciò riusciva comunque a farlo e le piaceva moltissimo. Ha sempre adorato stare all’aperto, soprattutto in mezzo alla natura e in compagnia di tante persone. Le piace guardare la gente che parla e le foglie che si muovono. Non può parlare né camminare, ma in compenso osserva e ascolta tantissimo».
Coloro che la conoscono la descrivono come una ragazza dolcissima e socievole con uno sguardo penetrante che trafigge l’anima e rapisce il cuore. I suoi occhi neri parlano e raccontano tutto ciò che la circonda: i suoni, le voci e i luoghi della sua incredibile memoria. Quello d’Oropa non è il primo cammino che affronta. Due anni fa, infatti, ha percorso insieme alla mamma e ad un gruppo di amici il rinomato Cammino di Santiago.
«Già all’epoca Caterina era esaltata – racconta Angelica -, prima di partire ho avuto “paura” che si mettesse a parlare talmente era euforica. Anche per questo cammino è stato lo stesso: quando le ho spiegato cosa avremmo fatto ha vissuto dei momenti di pura felicità».
Un percorso svolto in tre tappe, che si è concluso domenica 4 luglio alle 13, poco prima che iniziasse a piovere. «Siamo stati graziati anche dal tempo – prosegue la mamma -, ma quella non è stata l’unica nostra fortuna: abbiamo avuto il piacere di fare alcuni inaspettati incontri, in particolare quello con Alberto Conte, ideatore del Cammino d’Oropa e Pietro Scidurlo, un ragazzo disabile di Somma Lombardo che traccia le guide per disabili, in modo tale da rendere i cammini percorribili da tutti. Avevamo già fatto il Cammino di Santiago basandoci sulla sua guida. La prima sera ci siamo trovati a condividere la cena e la partita tutti insieme a Magnano. Poi abbiamo incontrato Alessandro Santimone che ci ha portato le magliette dell’associazione ALICE e con cui si è instaurato da subito un bellissimo rapporto. Infine, ciliegina sulla torta, al santuario di Graglia abbiamo avuto l’onore di conoscere Gerry Scotti, un idolo per Caterina, nonché il suo conduttore preferito. Ha sempre adorato i suoi programmi, tanto che li guarda quasi come se fosse ipnotizzata. Gli avevo scritto tempo fa per conoscerlo, ma non c’ero mai riuscita. Quando mi hanno detto che era lì a cena mi sono venuti i brividi e nel momento in cui ci siamo avvicinate per fare la foto insieme sono scoppiata a piangere dalla felicità: è stato un momento indescrivibile».
Un gruppo composto da undici persone, in cui ciascuno ha dato il proprio contributo per portare Caterina a destinazione. «C’era chi spingeva la carrozzina in salita e chi la frenava in discesa. Chi la alzava quando c’erano massi e mulattiere e chi, in alcuni tratti, tirava la corda. È stato uno scambio faticoso, ma meraviglioso. Il Cammino d’Oropa ci ha permesso di ricongiungere il gruppo con cui avevamo condiviso l’esperienza di Santiago. Abbiamo ricominciato a camminare insieme con un solo cuore che batte e la fatica che si fa viene ricompensata da tutto il bello dell’umanità che ruota intorno. Sapere che Caterina è stata la prima viandante in carrozzina a percorrere il Cammino d’Oropa mi rende orgogliosissima. Se la sua storia fosse di ispirazione anche solo ad un’altra persona con qualche handicap per me sarebbe un grandissimo successo».
Sofia Parola
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