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Attualità

Commercianti di tutta Biella, unitevi!

Care amiche cari amici, se gridassi ai quattro venti un bel “commercianti di tutta Biella unitevi” voi cosa pensereste? Ad una rivoluzione in pieno stile “falce&carrello” (della spesa) per combattere l’invasione degli ipermercati o piuttosto ad un grido di dolore per lo stato in cui versa – da anni – il commercio cittadino specie in alcune zone come via Lamarmora/quartiere degli Affari solo per citarne una?

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Care amiche cari amici, se gridassi ai quattro venti un bel “commercianti di tutta Biella unitevi” voi cosa pensereste? Ad una rivoluzione in pieno stile “falce&carrello” (della spesa) per combattere l’invasione degli ipermercati o piuttosto ad un grido di dolore per lo stato in cui versa – da anni – il commercio cittadino specie in alcune zone come via Lamarmora/quartiere degli Affari solo per citarne una?

Nel dubbio, avrei qualche perplessità a fare una scelta perché quel grido, quello slogan, oltre ad essere di tremenda attualità in questo periodo storico di forte crisi economica ed internazionale, è anche una sorta di ultima chiamata collettiva per cercare di salvare attività e posti di lavoro per le molte piccole e medie attività cittadine.

La città è “ai minimi storici”, come immagine, come prospettive, come progetti realizzati. Si’, siamo fermi da decenni, con una classe politica abituata a mettere “toppe” da anni esattamente come quelle che oggi trovate in viale Roma o in via Pietro Micca, solo per citare due delle numerose strade cratere della città. E mentre la città invecchia e si desertifica, con forse la sola eccezione del quartiere vetrina del Piazzo, c’è ancora qualcuno che pensa di buttarla in caciara sostenendo che se siamo a questo punto la colpa è di chi governava prima e che, avendone le possibilità, non ha fatto nulla. E ora non può certo protestare dai banchi dell’opposizione.

Spiace deludere qualcuno, ma il demerito di aver reso Biella così poco creativa – con buona pace dell’UNESCO – va equamente ripartito tra destra e sinistra passando per il centro. Tutti hanno governato in passato, compreso il centrodestra che ora cerca di tirarsi fuori dalle sue responsabilità attuali guardando nello specchietto retrovisore delle amministrazioni che lo hanno preceduto. Se qualcuno ha la memoria corta in merito ai tanti progetti strombazzati ma mai realizzati forse varrebbe la pena raccontargli una storia, o meglio una favola, perché di questo si tratta, incominciando il racconto nella maniera più classica possibile: “TERA” una volta, tanto tempo fa, in una città chiamata Biella un bel progetto…”

Battute a parte, dalle ex Pettinature “Riunite” ai commercianti… “riuniti” il passo non è stato breve ma ora è doveroso se si vuole provare a far sentire tutti insieme la propria voce a chi, disattendendo ogni promessa fatta in campagna elettorale, pensa che la colpa sia sempre degli altri. IP… er IP…er hurra’!! (si fa per dire…)
Luigi Apicella

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4 Commenti

1 Commento

  1. Franco

    22 Aprile 2022 at 16:19

    Ma in concreto cosa propone con questo articolo il sig. Luigi Apicella? UnA LOTTA COMUNE? lA CREAZIONE DI UNA LISTA CIVICA? Una protesta fiscale generica o sostanziale? Se si è chiari forse qualcuno capisce e si muove.

  2. LUISELLA+BIDESE

    22 Aprile 2022 at 19:12

    Ha ragione ed aggiungo anche che sono stati quasi tutti dei pecoroni nei confronti degli ingiusti dl, che durante la pandemia li hanno costretti a chiudere, se si fossero uniti a dire no, noi non chiudiamo, la farsa del GP sarebbe già finita da un pezzo! Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso!!!

  3. Gilberto

    25 Aprile 2022 at 14:08

    Bene, d’accordo, e quindi? La proposta quale sarebbe? Basta critiche! si accettano solo proposte di soluzione.

  4. gianni

    25 Aprile 2022 at 15:35

    Si continua a parlare di destra e sinistra, ma il problema del Biellese sono dei signori che hanno delocalizzare le loro aziende, togliendo il lavoro a centinaia di operai e impiegati e impoverendo tutto il ns.territorio.Altri hanno nientemeno venduto il marchio e cosi’le produzioni, dai costi irrisori in quanto prodotti in Asia, arrivano sul ns.mercato con prezzi fuori da ogni logica.Siamo stati lasciati senza infrastrutture,volevano farci vivere sotto una campana di vetro, ma il vetro si è rotto e ora ci troviamo aziende che vanno a Vercelli xché non abbiamo collegamento con l’autostrada,la ferrovia un a barzelletta naturalmente non x i pendolari, costretti ad andare a Santhia x proseguire x lavoro. Alt.

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