Seguici su

Attualità

Il “capitale” tradito del vecchio ospedale

Pubblicato

il

BIELLA – Secondo Sky Tg24, il vecchio ospedale degli Infermi di Biella sarebbe uno dei 20 luoghi abbandonati più “fascinosi” d’Italia. Non è esattamente ciò che avremmo voluto per quella struttura, che a suo tempo rappresentò il “capitale” che la Regione mise sul piatto della bilancia per far sì che potessero iniziare i lavori per la realizzazione del nuovo ospedale di Biella, sul territorio di Ponderano.
Purtroppo, con l’apertura del nuovo nosocomio avvenuta nel dicembre del 2014, il vecchio ospedale venne dismesso e fu facile profeta chi all’epoca predisse che il suo destino sarebbe stato nelle mani di vandali e senza tetto, che ne avrebbero fatto il loro rifugio. Sono trascorsi sei anni dall’abbandono della vecchia struttura e di “fascinoso”, sinceramente, non si riesce a percepire nulla.
Non che di luoghi pregni di storia quell’agglomerato di edifici non ne possedesse. Interi padiglioni recavano i nomi dei benefattori che ne avevano voluto e finanziato la realizzazione. Quasi sempre nomi in qualche modo riconducibili alla storia del territorio.

E non c’è un biellese che non abbia legato al degli Infermi qualche pagina, dolorosa o lieta, della propria esistenza. Ma non doveva finire così. Per tutto ciò che quel vecchio ospedale rappresentò per generazioni, non avrebbe dovuto finire così. Ed invece, il monoblocco e tutto il resto di edifici che insieme, per tanti anni, rappresentarono l’Ospedale degli Infermi, ora sta andando in rovina senza che un solo potenziale acquirente abbia mai sentito l’impulso di immaginare che cosa, in quel luogo, avrebbe potuto sorgere, fors’anche salvaguardando la memoria di ciò che fu, proiettandola nella dimensione di ciò che potrebbe essere. Laddove si consumarono storie di vita e di morte, di speranza e di affanni, soffia solo il vento che presto un altro inverno renderà gelido e ad aggirarsi furtivi in quelle che furono stanze, ambulatori, sale operatorie, luoghi di fremente attesa, saranno solo i vagabondi in cerca di un riparo di fortuna. E chissà per quanto ancora quel “capitale” della Regione continuerà a disgregarsi, tradendo tutto quel mondo di vita passato di lì ed avvolto dal tempo. No, non doveva finire così.

Giorgio Pezzana

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *