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Cani da pastore potenzialmente pericolosi, dei cartelli informano della loro presenza gli escursionisti

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BIELLA – La Provincia di Biella, in collaborazione con l’ASL Bi, ha predisposto dei cartelli segnaletici indicanti idonee misure di sicurezza per informare i fruitori della montagna della presenza dei cani da guardia.

La Provincia di Biella ha aderito al “Life Wolfalps”

Nell’anno 2019, la Provincia di Biella, ha aderito al “Life Wolfalps”, progetto che si propone di individuare strategie funzionali ad assicurare una convivenza stabile tra il lupo e le attività economiche tradizionali, sia nei territori dove il lupo è già presente da tempo, sia nelle zone in cui il processo di naturale ricolonizzazione è attualmente in corso, quali alcune località delle Alpi biellesi.

Il progetto che vede la partecipazione di numerosi partner al fine di avviare una forma di gestione coordinata della popolazione di lupo su scala alpina, oltre al monitoraggio prevede misure di prevenzione degli attacchi da lupo sugli animali domestici, azioni per contrastare il bracconaggio e strategie di controllo dell’ibridazione lupo-cane, ed infine la comunicazione, necessaria per diffondere la conoscenza della specie, sfatare falsi miti e credenze ed incentivare la tolleranza nei confronti della specie.

Tra le misure di protezione, gli allevatori, in particolare coloro che praticano il pascolo vagante per difendere il bestiame dalle predazioni possono avvalersi dei cosiddetti cani da guardia.

I cani da guardia un potenziale problema per gli escursionisti

I cani da guardia, di cui fanno parte il pastore maremmano abruzzese ed il cane da montagna dei Pirenei, appartengono a particolari razze canine che fin dalla più tenera età sviluppano attaccamento al bestiame; proprio questa loro caratteristica potrebbe essere motivo di conflitto con escursionisti che si trovano a frequentare le zone adibite a pascolo per il bestiame.

A tale scopo, la Provincia di Biella, in collaborazione con l’ASL di Biella, ha predisposto dei cartelli segnaletici indicanti idonee misure di sicurezza al fine di informare i fruitori della montagna della presenza di questi cani, fornendo contestualmente informazioni sia sui comportamenti consoni, sia su quelli inopportuni, onde evitare di incorrere in spiacevoli inconvenienti ed aggressioni.

L’apposizione della cartellonistica non esime comunque il proprietario del cane dalle responsabilità derivanti da eventuali danni cagionati dall’animale stesso, dovendo assolvere altresì ad un compito educativo nei confronti del cane.

Il cartello potrà essere autoprodotto in autonomia, anche tramite le rispettive Associazioni Professionali Agricole e Le Unioni Montane, che saranno adeguatamente informate.

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