Seguici su

Attualità

“Campioni sotto le stelle”, al Forum oltre 3.000 persone per la serata con Gigi Buffon

In collegamento Maldini, Spalletti e Barzagli

Pubblicato

il

“Gigi Buffon è uno di noi – ha raccontato Alessandro Alciato – con una piccola differenza: lui è Superman”. Così, davanti a oltre 3.000 spettatori accorsi al Biella Forum per assistere all’ennesimo successo del format “Campioni sotto le stelle”, il giornalista biellese ha iniziato a presentare, caso mai ce ne fosse stato bisogno, uno tra i migliori portieri della storia del calcio.

“L’affetto della gente è il più grande regalo che posso ricevere – ha esordito l’ex numero 1 di Parma, Juventus, Paris Saint-Germain e della Nazionale azzurra -. A 12 anni ho cambiato ruolo grazie al portiere del Camerun, che mi piaceva molto. Pochi anni dopo esordivo in serie A. Alla fine giocavo solo per la gente: le scelte erano dettate perché in tanti credevano in me: non li potevo deludere e volevo ripagare il bene che ho ricevuto. Il cambio ruolo nasce dal fatto che capii che ogni tanto mi uscivano cose fuori dal comune. Mio padre lo intuì subito, ma da ragazzino mi piaceva segnare. Poi sull’onda emotiva di N‘Kono e seguendo i consigli di papà ho provato. Di sicuro poteva andare peggio”.

Buffon arriva da una famiglia di sportivi: “Una polisportiva, ma il DNA non ce lo faremo studiare” ha proseguito l’attuale capo delegazione della nazionale italiana. Ma per il pubblico, già osannante verso il loro “mito” è subito arrivata la prima sorpresa. Il campione nato a Carrara il 28 gennaio 1978 stava infatti ricordando la figura di Paolo Maldini: “un esempio fin dal primo giorno e mi ha sempre colpito la sua umanità. E poi la forza, determinazione, classe fuori e dentro il campo. Ora mi lascia sbigottito che sia fuori dal mondo del calcio” quando in collegamento è comparso proprio l’ex capitano del Milan, che ha così ricordato Gigi: “La nostra amicizia va oltre il rispetto normale tra due calciatori. C’ero nel suo esordio al Tardini contro di noi e Fabio Capello ci disse ‘Ma questo è fortissimo’. Anche nei momenti complicati ha sempre sorriso e forse non prenderci troppo sul serio ogni tanto fa bene”.

Due leggende del calcio mondiale si sono così ritrovare fianco a fianco (se pur in collegamento), ottimamente incalzate da Alessandro Alciato, che ha ricordato come per l’occasione sia arrivato in città pure un rappresentante della FIFA: Donato Albanese.

Alciato si è soffermato su tanti punti, compresa la decisione di Buffon di appendere le scarpe al chiodo. “Ho deciso di smettere quando ho sentito stirarsi il polpaccio per la seconda volta in pochi mesi e mi diventava pesante non potermi allenare con continuità. Mi divertivo ancora, ma giocare a singhiozzo non andava bene”.

Il rapporto con la Nazionale

E il suo rapporto con l’Italia? “Con la Nazionale la fine è dovuta al fatto che avevo 40 anni e dietro c’era un portiere così promettente come Donnarumma. Volevo chiudere con il sesto Mondiale, ma le cose sono andate diversamente. Ma capisco che la vita mi ha dato tanto per cui non posso certo lamentarmi. Rappresentare l’Italia è la gioia più grande perché ti dà la possibilità di poter abbracciare tutti ed essere abbracciato da tutti”.

Inevitabile un accenno all’attuale Ct azzurro. “Luciano Spalletti? Non lo conoscevo come persona, ma lo apprezzavo come allenatore. Ho scoperto una persona speciale, le cui battaglie sono effettuate esclusivamente per difendere i suoi valori

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *