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“Andy Warhol. Pop Art & Textiles” al Piazzo in autunno
L’artista-designer che ha inventato il tessile pop in mostra dal 31 ottobre al 6 aprile 2026
“Andy Warhol. Pop Art & Textiles” al Piazzo in autunno. Il celebre artista a Biella si reinventa. E lo fa in una mostra che per la prima volta in Italia affianca le sue opere iconiche, le grandi serigrafie, alla produzione tessile meno conosciuta. In un dialogo inedito tra Pop Art e tradizione industriale, tra superfici stampate e superfici serigrafate.
Opere che testimoniano anche il legame profondo con e l’Italia, dove dagli anni Settanta Warhol espose regolarmente, trovando ispirazione, pubblico e mecenati.
“Andy Warhol. Pop Art & Textiles” al Piazzo in autunno
Dal 31 ottobre al 6 aprile 2026 “Andy Warhol. Pop Art & Textiles” prende forma negli spazi di Palazzo Gromo Losa e Palazzo Ferrero al Piazzo. Due sedi con oltre 200 opere tra serigrafie, foto, vinili, ceramiche, abiti e tessuti. Una narrazione che riconnette Warhol al suo primo mestiere: quello di designer. E alla sua ossessione più duratura: la ripetizione.
La mostra è organizzata da Palazzo Gromo Losa Srl, società strumentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Creation. In collaborazione con il Fashion and Textile Museum di Londra, il Comune di Biella, Palazzo Ferrero Miscele Culturali, Associazione Stilelibero. E ancora Biella Città Creativa Unesco, RJMA, Art Book Web, Beside Arts e Promos (partner per la comunicazione). Con il sostegno del Gruppo Banca di Asti.
Il percorso espositivo
La sezione di Palazzo Gromo Losa, curata da Vincenzo Sanfo e Alberto Rossetti, ospita una panoramica sull’universo iconografico di Warhol. Dai Flowers ai ritratti di Marilyn e Mao. Dalle Campbell’s Soup a Mickey Mouse. Dai manifesti cinematografici alle celebri Polaroid con Paloma Picasso, Jack Nicholson e Marisa Berenson. Un viaggio pop, ironico e rutilante, che esplora anche la Warhol-mania discografica, con cover realizzate per John Lennon, Paul Anka e perfino Loredana Bertè. Non mancano incursioni nel design con le ceramiche Rosenthal e le collaborazioni con artisti come Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, Jeff Koons e Marco Lodola.
A completare il percorso una sala speciale dedicata al rapporto tra Warhol e il nostro Paese. Al centro, i Vesuvius (1985), due serigrafie a colori su cartone dalla collezione Intesa Sanpaolo-Gallerie d’Italia di Napoli.
A Palazzo Ferrero, nella sezione a cura di Geoff Rayner e Richard Chamberlain, Warhol incontra il tessile. Un raro corpus di abiti, tessuti e disegni originali provenienti dal Fashion and Textile Museum di Londra e mai esposti in Italia. Accompagnati da capi vintage e campioni di stoffa degli anni Cinquanta e Sessanta. Qui emerge il Warhol illustratore, con il suo tratto spezzato, frammentato e magnetico, tradotto in texture vivide e grafiche ancora oggi modernissime. Una sezione che dialoga naturalmente con l’identità di Biella Città Creativa Unesco per il tessile. Dove la cultura del filo, della materia e del segno si intreccia con la visione seriale e sperimentale dell’artista.
La Factory
Il percorso offrirà l’opportunità di visitare anche la celebre Factory. Una ricostruzione immersiva dello studio newyorkese che fu laboratorio, scena, teatro e rifugio creativo di una generazione. Documentata dalle fotografie di Stephen Shore, la Silver Factory prende vita attraverso una vera e propria ricostruzione dello spazio arredato. Allestito alle pareti e percorribile nella sua interezza come ambiente immersivo.
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.Bruno
7 Agosto 2025 at 20:44
eccezionale