Attualità
Amministrative, tutti in Baraggia per le “grandi manovre”
Sale & pepe, la rubrica di Luigi Apicella
Mal-tempo di grandi manovre elettorali a Biella, vista la classica abbinata – ad un anno dalle amministrative – tra proclami di intenti e di alleanze politiche e la classica pioggia di giugno tutta biellese che è tornata a farla da padrone dopo il rischio siccità, dei mesi scorsi, per fortuna scongiurata.
Se fossi un guru della comunicazione, non esiterei un attimo a sfruttare tutte le potenzialità del territorio organizzando la prossima campagna elettorale con tutti i candidati in Baraggia visto il tenore – degno di un’esercitazione militare d’altri tempi – delle prime “cannonate elettorali” che si stanno mettendo in campo. Stile Risiko, cominciamo a leggere quotidianamente di sante alleanze, di cambi di campo, di nuove intese, di nomine di vecchi candidati, vere o presunte, a generali e condottieri di truppe di elettori sempre più esigue e ridotte ai minimi termini.
Però in questi scenari “bellicosi” e roboanti (si fa per dire) c’è spazio – meno male – anche per una tregua, che è quella annunciata a tutti i candidati veri e presunti dal sindaco Corradino in questi giorni. Il primo cittadino ci dice, infatti, che a causa del Covid (in termini militari trattasi di guerra batteriologica) non avrebbe avuto la possibilità di mettere in campo tutte le sue capacità e doti da stratega. Per questo – a suo dire – il suo mandato è appena cominciato, non c’è spazio per una sua “ritirata strategica” in quel di Cossato, ragion per cui stiano tutti sereni che nulla succederà di imprevisto e che il destino di Biella resta delineato per un secondo mandato corradiniano.
E’ una sorta di inno allo status quo, per cui occorre tenere le posizioni, resistere, resistere, perché niente di nuovo succeda sul fronte occidentale elettorale di Biella. Abbiamo un po’ scherzato, ma non troppo – forse influenzati dalla parata militare del due giugno, parata per la quale anche in città ci sono stati i festeggiamenti per i settantasette anni dalla nascita della Repubblica. Una festa di tutti che ha visto una piazza Duomo gremita, con anche la presenza di tanti studenti con indosso le magliette tricolori con anche in evidenza gli articoli della nostra Costituzione. Bel segno di appartenenza e senso civico da parte delle nuove generazioni che un po’ contrasta con le percentuali sempre più bulgare di elettori che non vanno a votare perché non si sentono più rappresentati da una politica che bada solo a se stessa.
Corradino, o chi per lui nel centrodestra, correrà e vincerà da solo quasi in parata se, dall’altra parte, non arriverà qualcosa di nuovo in grado di sparigliare le carte. In ottica di par condicio, aspettiamo giovani e nuovi personaggi in cerca di autore e di idee nuove per la città con programmi di rinascita vera ed effettiva di qualunque parte essi siano. Una volta si emigrava dal Sud per cercare lavoro, oggi si potrebbe venire al Nord per proporre nuove soluzioni per una politica diversa. Lontano dalle solite grandi manovre, lontano dai soliti orticelli innaffiati di parole vuote tra primo turno e ballottaggio…
Luigi Apicella
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Ardmando
10 Giugno 2023 at 7:32
Corradino dovrebbe cambiare mestiere perchè per fare il Sindaco ci vuole ben altra preparazione tecnica e politica. Mi auguro che Fratelli d’Italia imponga un altro candidato, visto che il peso del partito è tale per cui possa far ricadere la scelta su altri personaggi ben più competenti e preparati.