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Allarme personale Ata, la deputata Patelli replica: «Nessun taglio. Anzi, probabilmente aumenterà»

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Allarme personale Ata, la deputata Patelli replica: «Nessun taglio. Anzi, probabilmente aumenterà»

Dopo l’allarme sui tagli al personale Ata lanciato nei giorni dai sindacati, la deputata leghista Cristina Patelli ha gettato acqua sul fuoco, sottolineando che i tagli riguarderanno l’organico di diritto e non quello di fatto.
«E’ utile chiarire che l’organico di diritto serve unicamente a salvaguardare i dipendenti di ruolo, evitando esuberi a livello provinciale, nonché i posti necessari per la mobilità e le immissioni in ruolo – sostiene al riguardo -. Le esigenze di funzionamento delle scuole vengono soddisfatte con l’organico di fatto, ossia con un contingente ulteriore di posti assegnati dal Ministero, ai quali ciascun direttore generale può aggiungere, sotto la propria diretta responsabilità, i cosiddetti “posti in deroga”, attivabili per far fronte a nuove necessità rappresentate dalle scuole e debitamente documentate (in Piemonte l’anno scorso ne hanno attivati ben 700)». Sulla base di quanto appurato dal confronto con il ministero, quanto ai criteri di ripartizione del personale Ata, l’onorevole Patelli ha spiegato che «è stato determinato tenendo conto del fenomeno della diminuzione della popolazione scolastica, che ormai da due anni investe in modo significativo anche il Piemonte, così come tutte le altre regioni del Nord. A partire da quest’anno, e così si procederà gradualmente anche per il futuro, dunque, è stato abbandonato il criterio che teneva conto solo del dato storico, in quanto non più aderente alla realtà e causa di disuguaglianze tra i territori. Difatti, le province più grandi, Torino, Cuneo, Alessandria e Novara, venivano fortemente penalizzate rispetto a quelle più piccole come Biella, Verbania, Vercelli, le quali, in proporzione alla loro popolazione scolastica, beneficiavano di una possibilità più ampia di stabilizzazione del personale, attraverso l’assorbimento dei candidati dalle graduatorie dei cosiddetti 24 mesi, utili per le immissioni in ruolo».
Quindi si tratterebbe di un “riequilibrio”, realizzato tenendo conto del rapporto medio regionale tra i posti previsti dal decreto interministeriale e la popolazione scolastica delle singole province, «criterio la cui applicazione ha consentito a tutti i territori di avere il numero di posti sufficiente a evitare gli esuberi e ad effettuare un minimo di immissioni in ruolo anche quest’anno». «A Biella, in particolare – sottolinea la parlamentare leghista -, si è intervenuti per incrementare di ulteriori 2 posti di assistente amministrativo e 5 posti di collaboratore scolastico l’assegnazione inizialmente fatta in base all’applicazione del criterio appena descritto. Questo modus operandi ha ricevuto in sede di informativa l’approvazione di tutti i segretari regionali delle organizzazioni sindacali di comparto».
C’è però un’altra questione: quella relativa al differente periodo di lavoro del personale. «Cade subito l’obiezione per cui i posti aggiuntivi di cui parlo (fatto più deroghe) sarebbero comunque penalizzanti in quanto suscettibili di essere coperti solo con contratti a tempo determinato fino al 30 giugno – prosegue la deputata -. La circostanza è vera ma solo in parte, perché esiste l’istituto della proroga dei contratti di supplenza fino al 31 agosto, già attivata anche quest’anno per tutte le province, compresa Biella, e su tutti i posti richiesti dalle scuole».
La Patelli è certa che le risorse “di diritto” tagliate saranno restituite in “organico di fatto”, compresi i posti in deroga, «perché l’anno scorso, alla provincia di Biella, sono stati attribuiti complessivamente 20 posti in più di assistente amministrativo, 8 posti in più di assistente tecnico e 51 posti in più di collaboratore scolastico, pari, rispettivamente, al 16% , 24% 13% in più delle corrispondenti dotazioni organiche di diritto. Quest’anno questi contingenti, sulla base delle effettive necessità rappresentate dalle scuole del territorio, verosimilmente aumenteranno, perché nella ripartizione dell’organico di fatto si terrà conto anche delle riduzioni operate nell’organico di diritto. «Verranno assegnati in proporzione – conclude – meno posti ai territori più grandi già favoriti in organico di diritto. Quindi, quello apparso sulla testata online e sui giornali cartacei è palesemente errato e falsato. Non diminuisce o si taglia nulla del personale bensì, probabilmente, aumenterà».

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