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Riccardo Loro veste la maglia gialloverde

Un mediano di mischia giovane e di grande esperienza per il Biella Rugby

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Palmares blasonato quello di Riccardo Loro, mediano di mischia neo-acquisto del Biella Rugby.

Nato a Padova il 21 novembre 1998 (170 centimetri di altezza per 80 chilogrammi di peso), ha iniziato la sua carriera nel Delta Rovigo, con il quale ha conquistato il Campionato Italiano Under18 nella stagione 2015/2016. Pronto per la massima categoria nella stagione successiva, sempre difendendo i medesimi colori e guadagnandosi anche la convocazione da parte della nazionale italiana Under20. Due anni con i rossoblù, poi tre stagioni sempre in Top10 con il Lazio Rugby, l’ultima giocata con la fascia da capitano. Nel campionato 2022/2023 ha invece indossato la casacca del Cus Torino.

Ora Loro lascia dunque il capoluogo piemontese, ma non si allontana molto, infatti a poca distanza lo attende il cugino Alberto Benettin. «Un invito che non potevo rifiutare anche per via della parentela con Alberto, ma soprattutto perché il Biella Rugby è conosciuto per essere un club solido e con una struttura all’avanguardia – ha dichiarato -. Conosco alcuni dei miei nuovi compagni, per esempio il mio ex compagno di squadra al Cus Torino Emanuele De Lise. Ho grandi aspettative per il prossimo campionato. So che le intenzioni sono quelle di costruire una squadra competitiva per puntare almeno al terzo posto in classifica e sappiamo bene che non sarà facile a causa dell’alto livello del girone, ma il club ha sempre lavorato bene ed è pronto a togliersi delle soddisfazioni».

«Conosco perfettamente il giocatore, considerando che lo vedo giocare fin da quando aveva cinque anni, e sono molto felice di poterlo allenare – ha detto lo stesso coach Benettin -. E’ un mediano di mischia con notevoli qualità tecniche, un’ottima visione di gioco e una grande esperienza nella massima categoria. Gioca principalmente come numero nove, ma all’occorrenza riesce a ricoprire tranquillamente anche il dieci. Spero dia un grande contributo al gruppo come giocatore, come uomo e come compagno di squadra. Non è solo un detto che allestire un team affiatato costituisce la metà del lavoro da svolgere per la costruzione di una rosa competitiva».

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