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Uno zoo in bikini fluo

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Tempo di piscina, anche per i cadaveri come me. Vuoi o non vuoi, l’occhio curioso sul bagnino cade sempre, d’altronde dovrai pur sapere chi ti salverà la vita con la sua fiatella nel caso di congestione in acqua. Bassi e tarchiatelli, alla Baywatch, unti come focaccia ligure, tamarri, tronisti, belli che non ballano, belli che ballano, belli e basta. Insomma, tutti noi un’occhiata alla canotta rossa la buttiamo a prescindere.

Tempo di piscina, anche per i cadaveri come me. Vuoi o non vuoi, l’occhio curioso sul bagnino cade sempre, d’altronde dovrai pur sapere chi ti salverà la vita con la sua fiatella nel caso di congestione in acqua. Bassi e tarchiatelli, alla Baywatch, unti come focaccia ligure, tamarri, tronisti, belli che non ballano, belli che ballano, belli e basta. Insomma, tutti noi un’occhiata alla canotta rossa la buttiamo a prescindere.

Ma vi siete mai chiesti cosa vedranno loro in noi, papere galleggianti? A  parer mio, più che lustrarsi gli occhi, si fanno un sacco di risate, come me le sono fatte anch’io in un solo pomeriggio di cloro e solleone. Agguerrite spinzettatrici accanite contro sopracciglia, baffetti e peli inguinali superflui; coraggiose giovani in romantici tête-à-tête con la coltivazione di brufoli giallognoli sulla schiena del ragazzo e simpatici cordini del Tampax che sbucano spavaldi dagli slip delle ignare sirenette. E l’orrore non ha fine. Schiere di lucertoloni in mutandina bianca taglia otto anni, più accecanti di una strobosfera anni’70. Milfone in menopausa, carrozzate al pari di un Range, che, succinte in leopardatissimi completini, si fanno offrire il ghiacciolo dagli animatori neopatentati del centro estivo parrocchiale. Bastoni per i selfie a immortalare divertentissimi silenzi tecnologici, accertandosi di ritrarre in primissimo piano il nuovo teschio messicano tatuato sulla fronte. Ultimi, e non per indecenza, i tanto amati – ahimè anche quest’estate – bikini fluo, sapientemente abbinati al pareo giallo Stabilo e all’infradito glitterata con suola carrarmato color verde lime, che tutto questo travolgente arcobaleno manco la mia bacheca Facebook nell’ultima settimana. Ma è l’immancabile cacata in acqua di bimbo ignudo, annunciata tra schizzi e schiamazzi alla mamma, alla nonna, alla zia, alla sorella dell’amica e a tutti gli altri bagnanti, a vincere la coppa campioni di questo idilliaco quadretto estivo biellese, versione pozzanghera artificiale 2.0.

Meglio un tuffo alla Balma? Non saprei, i pietroni sono talmente ustionanti… e poi non c’è nemmeno la toilette. Siamo talmente sfigati, meteorologicamente parlando, che l’unica soluzione pratica all’orizzonte per non ammuffire totalmente tra le quattro mura domestiche è chiudere – o almeno sforzarsi di farlo – i nostri occhi da polentoni insofferenti e riderci su, magari assieme a quel famoso bagnino di cui sopra. Una cosa, però, è certa: a me non va mai bene niente (ma ho solo 24 anni e 8 mesi, potrei ancora ricredermi)!

Silvia Serralunga

La rubrica di Silvia Serralunga viene pubblicata ogni sabato sulla Nuova Provincia di Biella

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