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Una tenda riscaldata per i familiari in visita agli ospiti del “Cerino Zegna”

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Nei giorni scorsi al Cerino Zegna è stata realizzata quella che viene definita una “baitina con caminetto a fungo”, un apposito spazio consistente in una tenda da dove i familiari, appunto al caldo, possono vedere e colloquiare attraverso il vetro con i propri cari. Una soluzione che ha ovviamente trovato il plauso di quanti si recano in visita presso la struttura.

Innanzitutto la cosa più importante è l’attuale stato di salute degli ospiti delle tre case di riposo gestite dalla Fondazione Cerino Zegna, la cui presidente è Fiorella Rossi: l’omonima struttura di Occhieppo Inferiore (circa 140 ospiti), la “Maria Grazia di Lessona” (50) e la residenza “Ines e Piera Capellaro” di Mongrando (30). Sotto questo aspetto la situazione è ottimale.

«Ovviamente – fanno sapere dalla Fondazione – nelle strutture vengono applicate in modo puntuale tutte le apposite prescrizioni del Comitato scientifico che prevedono, tra l’altro, ogni 15 giorni l’effettuazione di tamponi su personale e ospiti. Grazie proprio all’osservanza rigorosa delle disposizioni sanitarie ed all’attenzione e collaborazione di tutto il personale di assistenza, a oggi in tutte le tre strutture presenti sul territorio non viene segnalato alcun caso positivo».

Com’è noto gli anziani sono stati e sono ancora i più colpiti dalla pandemia non solo da un punto di vista fisico. Lo stato di isolamento forzato nel quale, per il loro bene, sono costretti a vivere ha però effetti negativi da un punto di vista psicologico. «Nei mesi di marzo e aprile – spiegano dal Cerino Zegna – davanti all’impossibilità di qualsiasi contatto in presenza abbiamo fatto fronte alla situazione attraverso le videochiamate. Con la bella stagione e grazie al miglioramento della situazione sanitaria, a maggio e giugno sono iniziati gli incontri attraverso il cancello, ovviamente programmati, e con tutte le precauzioni del caso a partire da protezioni individuali e dall’osservanza del distanziamento. Incontri che nei mesi successivi sono proseguiti con le stesse modalità in appositi spazi realizzati nei giardini delle strutture stesse attraverso anche il posizionamente di barriere trasparenti per evitare qualsiasi possibilità di contagio».

Con l’inverno gli incontri all’aperto sono diventati ovviamente impossibili e, stante il divieto di accesso all’interno della Casa di riposo, per evitare di lasciare i familiari al freddo, nella sede di Occhieppo Inferiore è stata eretta, una sorta di “baitina” – così come è stata chiamata – riscaldata. Piccoli e apprezzati accorgimenti per rendere la vita degli ospiti il più possibile serena in attesa del definitivo ritorno alla normalità.

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