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DPCM Natale e spostamenti: c’è apertura per residenti e genitori anziani. Docenti fuori sede in attesa

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”Siamo lontani dal cantare vittoria. Sarà necessario un Natale diverso, altrimenti crescerà di nuovo la curva”. Pierpaolo Sileri frena gli entusiasmi sull’attuale calo dei contagi da Covid.

In un’intervista a La Stampa il viceministro della Salute avverte che “gli spostamenti tra Regioni dovranno essere limitati. È brutto dirlo, ma credo sia necessario. Dobbiamo ridurre le possibilità di contagio. Entro la fine di dicembre è verosimile che la maggior parte delle Regioni siano in fascia gialla e a quel punto sarebbero sufficienti i pranzi di Natale con dei positivi a tavola per rischiare una strage”.

Scontro sugli spostamenti tra le regioni

La questione che davvero riguarda tutti ed è terreno di scontro sembra essere proprio quella sulla mobilità tra regioni, particolarmente sentita per le festività natalizie, storicamente quelle dedicate ai ricongiungimenti familiari. Un problema che interessa anche i tanti docenti che lavorano lontano da casa e dai propri affetti. 

Il governo sta pensando a un divieto di spostamento a partire da un giorno non ancora fissato a ridosso di Natale. Potrebbe essere il 19 o il 21, per consentire a un certo numero di persone di tornare a casa o dai parenti stretti per le feste prima della chiusura delle frontiere interne.

Sull’ampiezza delle deroghe si gioca una partita anche nella maggioranza. 

La prima riguarderà quasi certamente il ritorno a casa dei residenti, ma c’è una seconda esigenza, quella di favorire chi vuole trascorrere la sera di Natale con i propri cari che vivono in una città diversa dalla propria. Una possibilità da concedere eventualmente solo per casi specifici: la necessità di stare con un parente malato o genitori anziani soli, previa autocertificazione

Il tempo stringe, però, perché l’attuale Dpcm scade il 3, giovedì. E il nuovo deve entrare in vigore il 4.

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