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Riapertura scuole, ecco le Regioni che chiedono il 50% delle lezioni in presenza

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Alcune regioni chiedono di abbassare la soglia del 75% di lezioni in presenza al 50% e di posticipare la data di riapertura scuole di gennaio. Il Governo si prepara a chiudere nei prossimi giorni ma si auspica flessibilità a livello territoriale.

Si allarga il fronte delle Regioni che intendono abbassare al 50% la soglia delle lezioni in presenza in vista del ritorno a scuola del 7 gennaio.

Il Dpcm del 3 dicembre e l’accordo che in queste ore si sta definendo prevede il ritorno delle scuole superiori al 75% di didattica in presenza e solo il 25% di lezioni online. Tuttavia, ogni territorio, specie quelle Regioni che hanno grandi centri ha già fatto intendere che l’organizzazione degli orari scaglionati e dei trasporti potrebbe diventare troppo oneroso da gestire per le scuole.

Tra le misure previste dal piano Governo -Regioni, che si concluderà fra il 21 e il 22 dicembre presumibilmente, troviamo bus privati per assicurare il servizio pubblico, militari per i tamponi agli studenti, scuole aperte di pomeriggio con ingressi scaglionati.

Tuttavia, già alcune Regioni come Veneto e Campania hanno chiesto alla ministra Lucia Azzolina di ridurre la percentuale di studenti da riportare in aula, dal 75 al 50 per cento, almeno nella prima fase della riapertura. Queste ultime due si accodano a Lombardia e soprattuto Piemonte, che già nei giorni scorsi ha chiaramente lasciato intendere che la ripresa non potrà essere con il 75% degli studenti in classe.

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