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Nuovo governo, le chance per la deputata M5S sono ridotte al minimo

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Cresce l’attesa per i nomi scelti dal presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, per formare la squadra del nuovo esecutivo. Dalle indiscrezioni pare che la formula scelta sarà quella ibrida ma resta da chiarire ancora il numero dei ministri tecnici e quelli politici. 

C’è grande curiosità per capire chi sarà il nuovo ministro dell’Istruzione. Ci sarà una conferma o ci sarà un nome nuovo a Viale Trastevere?

I fondi del Recovery Plan fanno gola a tanti (parliamo di circa 29 miliardi di euro) e gestire il Ministero dell’Istruzione, storicamente complicato, può essere un’occasione ghiotta per rivoluzionare il mondo della scuola e dell’università.

Il totoministri per il Ministero dell’Istruzione

Chi al posto di Lucia Azzolina? Anche se le chance per la deputata M5S sono ridotte al minimo, non si può escludere che, nel segno della continuità, Azzolina possa rimanere a Viale Trastevere. La scuola, così come la sanità, sono settori fondamentali per la lotta al Covid-19 e una continuità governativa potrebbe essere ben vista al Quirinale. Ridotte allo zero, invece le possibilità sia per Anna Ascani che per Lorenzo Fioramonti. Anche per Tiziana Drago le possibilità, malgrado una forte popolarità sui social, sono praticamente azzerate.

Il nuovo ministro dell’Istruzione potrebbe essere un tecnico e il nome di Patrizio Bianchi, a capo della task force per il rientro in classe, è quello più “caldo” tra i papabili. Ha esperienza, è ben visto da diversi partiti politici della nuova maggioranza. Altro nome caldo è quello di Cristina Messa, ex rettrice dell’Università Bicocca di Milano. Chance anche per Antonella Polimeni, attuale rettrice dell’Università La Sapienza di Roma. Anche il ministro dell’Università uscente, Gaetano Manfredi, si giocherà le sue chance anche in un’ottica di ricompattamento dei due dicasteri, Istruzione e Università.

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