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L’Asl aderisce all’Open Day di O.N.Da
Anche l’ASL BI aderisce al primo H-Open Day nazionale dell’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da), in programma lunedì 17 novembre, in occasione della “Giornata Mondiale della Prematurità”. L’Ospedale degli Infermi premiato da O.N.Da con altri 75 ospedali d’Italia nell’ambito del programma “Bollini Rosa” per l’attenzione che rivolge all’universo femminile, è pertanto impegnato nell’attività di informazione sui servizi che offre ai neonati pretermine.
Anche l’ASL BI aderisce al primo H-Open Day nazionale dell’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da), in programma lunedì 17 novembre, in occasione della “Giornata Mondiale della Prematurità”. L’Ospedale degli Infermi premiato da O.N.Da con altri 75 ospedali d’Italia nell’ambito del programma “Bollini Rosa” per l’attenzione che rivolge all’universo femminile, è pertanto impegnato nell’attività di informazione sui servizi che offre ai neonati pretermine.
In Italia, ogni anno nascono circa 50.000 bambini prematuri, esposti al rischio di complicanze a breve e lungo termine, soprattutto infettive, neurologiche e respiratorie e pertanto bisognosi, sin dai primi giorni, di cure altamente specializzate, coordinate da un team multidisciplinare.
Presso l’Ospedale degli Infermi, se oltre il 90 per cento delle mamme partorisce nel termine fisiologico, per il 7-8 per cento il parto avviene prima. Questo dato si traduce in circa 70 neonati che ogni anno, nel nosocomio biellese, nascono prematuramente.
I bambini nati a termine vengono messi in braccio alla mamma subito dopo il parto e rimangono nella camera di degenza con lei per tutto il periodo del ricovero. Il contatto pelle a pelle fra mamma e neonato è avviato subito dopo la nascita, sia in caso di parto spontaneo sia di taglio cesareo, permettendo l’inizio dell’allattamento al seno sin dalla prima ora di vita.
I bambini che, invece, nascono prematuramente hanno bisogno di cure intensive e vengono accolti nelle termoculle della Struttura Neonatologia, diretta da Anna Perona. Le nove incubatrici, di cui tre di ultima generazione donate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, sono umidificate, riscaldate e fornite di monitor per il controllo dei parametri vitali, garantendo in questo modo l’ambiente ottimale per lo sviluppo del neonato. La struttura di Neonatologia dell’Ospedale di Biella, è in grado di far fronte alle emergenze, in caso di parto prematuro, disponendo di sale parto attrezzate con apparecchiature all’avanguardia, che permettono la ventilazione dei neonati con pressioni e concentrazioni di ossigeno adattate alle esigenze del singolo paziente. Si tratta di un servizio di cui non tutti gli ospedali dispongono.
Il medico Anna Perona, spiega: «I neonati patologici o pretermine, subito dopo il parto vengono ricoverati in terapia intensiva neonatale, dove è garantita un’assistenza completa a tutti i nati con età gestazionale superiore alle 32 settimane e con peso superiore ai 1.500 grammi. Ciò è reso possibile dalla disponibilità di moderne apparecchiature per l’assistenza ventilatoria e per l’alimentazione per via endovenosa, costituita da apposite soluzioni preparate in reparto».
Per quanto riguarda l’assistenza infermieristica, anche in Terapia Intensiva Neonatale è stato adottato il modello “Primary Nursing”, volto alla continuità assistenziale e basato sulla presa in carico della persona assistita da parte di un infermiere di riferimento che si fa carico dell’assistenza 24 ore su 24, sette giorni su sette. Questo progetto, fortemente voluto dalla Direzione delle Professioni Sanitarie e dalla responsabile Dott.ssa Antonella Croso, è stato implementato in tutte le degenze dell’Ospedale di Biella, a partire dal 2013, e si sta sviluppando anche in ambito territoriale.
In Terapia Intensiva Neonatale, dal Settembre 2013, ogni neonato, entro 48 ore dal ricovero, viene assegnato ad un infermiere di riferimento che pianifica con i suoi genitori gli interventi assistenziali di natura tecnica ed educativa necessari. E’ fondamentale che l’infermiere primary venga riconosciuto dai genitori del bimbo e che si instauri un particolare legame di fiducia. L’infermiere associato (gli altri infermieri dell’équipe) si attiene a quanto stabilito dall’infermiere primary, a meno che non cambino le condizioni cliniche del neonato.
Dorothi Donato, Coordinatore infermieristico di Area Pediatrica, spiega: «Questo modello ha permesso di mettere al centro della nostra attenzione i bisogni del neonato e della sua famiglia e non più di adattare l’assistenza ai bisogni dell’organizzazione. Abbiamo modificato molte delle nostre abitudini e cerchiamo di programmare gli interventi sul neonato quando la mamma ed il papà sono presenti. In questo modo i genitori si sentono coinvolti, aiutati e sostenuti nel percorso di degenza in terapia intensiva, che spesso non è previsto. Il nostro obiettivo infatti è renderli autonomi e sicuri».
Il personale infermieristico può anche dedicare un’attenzione particolare alla “care” del piccolo. Questo significa creare un ambiente ottimale per lo sviluppo del neonato, caldo, confortevole, accogliente, privo di luci o rumori troppo intensi, con le giuste stimolazioni tattili e con tutte le possibili precauzioni per ridurre il dolore e lo stress. Nel gruppo infermieristico sono presenti esperti del massaggio infantile e questa tecnica viene utilizzata anche in Terapia Intensiva Neonatale, durante il ricovero; il massaggio stimola e rilassa il neonato, aiuta nella relazione mamma-bambino ed è anche per questo che viene proposto alle madri dei neonati pretermine che non hanno potuto iniziare precocemente l’accudimento del proprio bambino.
Solo una piccola percentuale di neonati che nasce all’Ospedale di Biella prima delle 32 settimane di gravidanza o con gravi patologie respiratorie neurologiche o chirurgiche, viene trasferita presso la struttura di Patologia Neonatale dell’Ospedale “Maggiore della Carità” di Novara, che è il centro di riferimento per le malattie più gravi e complesse. Una volta superata la fase di emergenza, i neonati tornano a Biella per il proseguimento delle cure. Nel nosocomio biellese viene mantenuto un rapporto di collaborazione con il centro ospedaliero di Novara per ottimizzare le cure dei piccoli pazienti.
Per garantire un attento controllo della crescita e dello sviluppo neurologico di tutti i neonati che sono stati ricoverati in terapia intensiva, le visite di controllo vengono effettuate presso la Neonatologia per tutto il primo anno di vita, insieme al neuropsichiatra infantile, all’oculista, all’ecografista e al fisiatra.
Conclude Anna Perona: «Con il trasferimento presso il nuovo Ospedale, tutti i neonati, fisiologici e patologici, verranno ospitati in un grande reparto confortevole ed attrezzato, in contiguità con le sale parto e l’Ostetricia. Si realizzerà così un’ampia area per l’assistenza di mamma e neonato, con un miglioramento della collaborazione fra Ostetricia e Neonatologia e della qualità delle cure».
Nell’ambito dell’Open Day organizzato da O.N.Da. in occasione della “Giornata Mondiale della Prematurità”, lunedì 17 Novembre, alle ore 10, presso la Sala Pirelli del Palazzo della Regione di Milano (in via Fabio Filzi 22), si terrà il convegno aperto al pubblico dal titolo “La nascita prematura”. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.bollinirosa.it, telefonando allo 02.29015286 o scrivendo una e-mail all’indirizzo di posta elettronica openday@ondaosservatorio.it.
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