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I locali serali tengono duro: «Stringiamo i denti»

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La stretta del nuovo Dpcm si fa sentire soprattutto per i proprietari dei locali serali biellesi, costretti a chiudere sette giorni su sette la loro attività: «Prima ci hanno chiesto di chiudere a mezzanotte e per i locali notturni è un grande problema, poi il blocco alle 18 – afferma Alessandro Tropeano, titolare del Caffé Galileo uno dei locali più gettonati della “movida” biellese -, neanche il tempo di reinventarci ed è arrivata la chiusura totale che ha messo tutti in ginocchio. Non voglio colpevolizzare nessuno, perché si tratta di un’emergenza sanitaria difficile da gestire, ma quello che ci ha tolto energie sono state le mezze aperture indette dal governo, che contrariamente a quanto si possa pensare ci hanno impedito sia di lavorare che di guadagnare».
«Io vendo intrattenimento, allegria e socializzazione – chiarisce -, senza assembramenti non si può fare; la gente nel mio locale non vuole stare ad un metro di distanza. Ecco perché ad oggi sono d’accordo con la chiusura totale».


I titolari appaiono concordi con l’interruzione temporanea della loro attività per poterne uscire il più presto possibile. Francesco Pogni, proprietario del Walhalla Cocktail Bar, conferma: «La gente ha bisogno della convivialità e dello svago che locali come il mio offrono, quindi stringiamo i denti e andiamo avanti nonostante tutto, con positività e speranza».


Il nuovo lockdown era prevedibile, come intuibili sono le difficoltà che ne conseguono, ma i proprietari intervistati non si perdono d’animo, accettano la “sfida”, le restrizioni ministeriali e la diminuzione delle utenze, per poter riaprire più forti di prima. Alcuni di loro offrono servizio d’asporto e delivery per rimanere sul mercato e continuare a soddisfare i clienti più affezionati, questa è la strategia adottata da Alessio La Pietra, proprietario dell’elegante Cocktail Bar 13900: «I clienti possono ricevere l’aperitivo composto da food e drink direttamente a casa propria, senza pagare la consegna a domicilio e in più offriamo il servizio d’asporto consentito entro e non oltre le ore 22 seguendo le direttive imposte».
Tutti loro lucidamente hanno approfittato del momento di stallo per progettare. Ad esempio Fabio Trometto, titolare del Beer Wine Bar 28, di recente apertura, confessa: «Per il nostro locale è stato un duro colpo, abbiamo aperto da poco tempo e nel giro di un anno abbiamo vissuto due lockdown. Non è sicuramente un periodo roseo, ma il supporto dei nostri clienti ci dà coraggio e ci permette di ben sperare; infatti stiamo pensando a nuovi progetti per la riapertura. Voglio essere positivo, combatteremo questa sfida e cercheremo di superarla al meglio promettendovi tante novità per il futuro».


«Non possiamo lamentarci, abbiamo ricevuto un sostegno economico da parte del governo ed è stata anche una bella percentuale, un aiuto che è arrivato anche nel precedente lockdown, dove però la differenza l’aveva fatta la Regione finanziando una buona quota per le varie società – affermano i titolari -. Se continueranno ad aiutarci economicamente riusciremo a superare questa crisi, altrimenti sarà dura recuperare».
Per ora grazie al Decreto Ristori Bis concesso dallo Stato, la maggior parte delle imprese di locali serali del territorio è riuscita a fronteggiare le spese ordinarie senza dover rinunciare ai propri dipendenti, i quali a detta dei proprietari sono stati tutelati il più possibile. L’augurio di tutti è che possano riaprire i loro esercizi in totale sicurezza, affinché continuino a regalare attimi di spensieratezza e convivialità ai cittadini biellesi.
Sara Curatolo

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