La cima dell’Asnass, per la sua posizione centrale offre un panorama ampio e suggestivo su tutta la parte alta della Valsessera. La via usuale di salita, qui descritta, è un classico e semplice itinerario escursionistico, uno dei più frequentati della Valsessera. La via proposta per la discesa, più diretta, è quella normalmente usata in inverno con sci e ciaspole. La combinazione dei due itinerari consente un appagante gita ad anello durante la quale è facile incontrare camosci, caprioli e cervi.
La cima dell’Asnass, per la sua posizione centrale offre un panorama ampio e suggestivo su tutta la parte alta della Valsessera. La via usuale di salita, qui descritta, è un classico e semplice itinerario escursionistico, uno dei più frequentati della Valsessera. La via proposta per la discesa, più diretta, è quella normalmente usata in inverno con sci e ciaspole. La combinazione dei due itinerari consente un appagante gita ad anello durante la quale è facile incontrare camosci, caprioli e cervi.
Note tecniche
partenza: Casa del Pescatore (1200 m)
difficoltà: E
dislivello in salita: 840 m
tempo di percorrenza: ore 4,20 (ore 2,40 in salita e ore 1,40 in discesa)
segnavia: F5
Accesso stradale
Da Rosazza o da Trivero, attraverso la strada Panoramica Zegna si raggiunge il Bocchetto Sessera Si entra in Valsessera e si scende in auto la strada sterrata che in circa 3 km porta alla Casa del Pescatore (1200 m) dove cartelli di divieto posti prima del ponte gettato sul torrente Sessera impediscono il traffico veicolare. La sede stradale è abbastanza ampia e consente un comodo parcheggio ai suoi lati.
Itinerario
Si attraversa il Sessera portandosi sulla sua sinistra orografica e si prosegue sulla strada pianeggiante. Dopo circa 400 m, si raggiunge un primo bivio dove si abbandona la strada di fondovalle e si volta a sinistra in salita ed in breve si perviene ad un secondo bivio. Si lascia a destra lo sterrato per le alpi Briolo e Campo della Quara (da cui rientreremo) e si continua diritto. Poco dopo giunge da sinistra un sentiero recentemente segnalato che parte subito oltre il ponte (cartelli segnavia) e che consente di accorciare il tragitto fin qui compiuto di circa 5 minuti (eventuale breve alternativa iniziale). La strada prosegue con andamento rettilineo fino ad un primo tornante dove si lascia a sinistra il sentiero che conduce alla vicina cascata Argentera e all’alpe Artignaga di Sotto (1330 m) (ore 0,30). Effettuato un altro tornante si raggiunge una piccola sella a cui segue una breve discesa. Si guadagna quota con altri due tornanti poi con un lungo rettilineo, dopo aver lasciato a monte una zona interessata da una recente frana e poco oltre una bella cascata di un rio tributario del Sessera, si giunge nei pressi dell’alpe Piovale (1500 m) (ore 0,30 – tot. ore 1,00). La poderale principale prosegue verso l’alpe Isolà di Sotto (che meriterebbe una visita mediante una breve digressione) mentre una diramazione a destra compie un paio di tornanti per raggiungere la vicina e sovrastante cascina del Piovale. Poco dopo il bivio si abbandona la carrareccia e si imbocca il sentiero che con alcuni tornanti ravvicinati, sale in direzione di alcune placconate rocciose. Si lascia a sinistra il sentiero che dopo aver attraversato il Sessera su di un ponticello si inoltra nel vallone dell’Isola, andando ad incrociare nuovamente la poderale e si sale verso seguendo i segnavia. Dopo un primo tratto rettilineo si effettuano una lunga serie di risvolti ed una diagonale tra rade betulle a cui segue una breve discesa. Si attraversano alcune zone acquitrinose e successivamente si affianca il Sessera. Si prosegue a pendenza moderata fino alla base di una placconata rocciosa alta una decina di metri. Il sentiero, ottimamente ricavato con scalini in pietra attraversa da destra verso sinistra al di sotto delle rocce, poi, con altri due tornanti ravvicinati raggiunge la sommità del breve risalto. Oltre il breve strappo, un lungo tratto a pendenza moderata attraverso una zona prevalentemente rocciosa porta ad un ampio pascolo dove il vallone muta direzione. Compare a sinistra la testata del vallone con la aguzza cima del Manzo. Sempre rimanendo alla sinistra orografica del torrente si prosegue fino al di sotto della visibile alpe Balma delle Basse, nostra prossima meta intermedia, dove si incontra un vecchio muretto in pietre a secco. Si sale per un breve tratto a fianco del muretto poi, su pendenza più accentuata, si rimonta faticosamente il ripido ma fortunatamente breve pendio erboso al cui termine si raggiungono le caratteristiche costruzioni dell’alpe Balma delle Basse, recentemente ristrutturate, appoggiate ad un alto e spiovente roccione (1740 m) (ore 0,50 – tot ore 1,50). Transitati davanti agli edifici si continua sul largo e marcato sentiero che taglia diagonalmente verso destra i ripidi pascoli solcati da alcuni canali che scendono dalla punta dello Scaletto. Al termine del lungo mezza costa si raggiunge un piccolo pianoro da dove si volge verso sinistra. In forte salita, con percorso tortuoso su sentiero poco evidente, si perviene alla vicina bocchetta Balma delle Basse dove ci si affaccia sul vallone del torrente Dolca, principale affluente del Sessera (1908 m) (ore 0,25-tot. ore 2,15). Da qui alla vetta, la vista del monte Rosa, che emerge oltre alla cresta divisoria tra il Biellese e la Valsesia, accompagnerà l’ascesa. Si lascia a sinistra il sentiero segnalato in giallo per la cima di Bo e si segue quello di destra che percorre l’elementare cresta prevalentemente erbosa. Raggiunta una prima sommità tondeggiante, una breve discesa conduce ad una sella dove, durante la stagione dello scioglimento delle nevi o dopo forti e prolungate piogge, si formano alcune piccole pozze d’acqua nelle quali si specchia magicamente il gruppo della cima di Bo. Un ultima risalita porta all’ampia e panoramica vetta della Cima dell’Asnass (2040 m) dove è posto un grande ometto di pietre (ore 0,25 – tot. ore 2,40). Si inizia la discesa lungo l’ampia dorsale erbosa rivolta verso sud. Persi un centinaio metri di dislivello si prosegue a leggeri saliscendi attraversando l’ampio Piano di Ghiaccio Croso oltre al quale pochi metri di risalita portano sulla sommità della Colma del Balmello (1928 m) che domina la conca dove è posta l’alpe Campo della Quara. Si percorre una incerta traccia che scende il ripidissimo pendio. Fortunatamente poco dopo la pendenza si attenua un poco e su sentiero più evidente si resta nei pressi del crinale e si prosegue sino ad una poggio da dove, volgendosi a ritroso si osserva par l’ultima volta la cima dell’Asnass. La dorsale muta direzione e scende a destra, nuovamente abbastanza ripida, in direzione del lungo pianoro erboso sottostante. Raggiunta un’ampia sella, una impercettibile salita conduce alla poco evidente sommità del piano del Calcinone (1706 m). Si percorre tutto il lungo e pianeggiante crinale dominando dall’alto la graziosa comca occupata dagli alpeggi della Quara e al suo termine si tocca la colma della Quara (1650 m) dove ci si affaccia sul pendio sovrastante l’alpe Briolo. La dorsale si biforca. Si scende a destra sempre su pendii aperti continuando a contornare la bella conca della Quara. In breve si entra in un bel boschetto di betulle dove il sentiero diviene un poco più marcato. Restando sempre nei pressi del crinale si prosegue la discesa fino a raggiungere la strada interpoderale a circa 400 metri di distanza dagli alpeggi della Quara. Si scende a sinistra lungo la carrareccia che divalla dolcemente effettuando alcuni ampi tornanti. Lasciata a sinistra la diramazione per la vicina alpe Briolo (1284 m) un ultimo lungo rettilineo riporta sulla strada per l’alpe Piovale percorsa in salita. Qui si chiude l’anello e brevemente si ritorna al punto di partenza. (ore 1,40 dalla cima dell’Asnass, totale anello ore 4,20).
Il testo ricalca in gran parte quanto descritto nell’itinerario 4.3 della mia guida “Passeggiate sulle montagne del Biellese” edita dalla Blu Edizioni di Torino.
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