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Alzheimer, 200 persone per “Il giorno più lungo”
Sabato scorso circa 200 persone hanno partecipato a “Il giorno più lungo”, un’iniziativa dedicata a chi si prende cura dei malati di Alzheimer. Erano anche presenti cittadini eporediesi e vercellesi. La giornata è cominciata a Biella, con una conferenza a Palazzo Gromo Losa, si è invece conclusa a Lessona con diversi laboratori e una merenda ala residenza “Maria Grazia”.
Sabato scorso circa 200 persone hanno partecipato a “Il giorno più lungo”, un’iniziativa dedicata a chi si prende cura dei malati di Alzheimer. Erano anche presenti cittadini eporediesi e vercellesi.
La giornata è cominciata a Biella, con una conferenza a Palazzo Gromo Losa, si è invece conclusa a Lessona con diversi laboratori e una merenda ala residenza “Maria Grazia”.
La giornata è stata promossa da AIMA Biella e dall’ASL BI. Questa seconda edizione è stata maggiormente partecipata rispetto a quella dello scorso anno.
“Il giorno più lungo” sta ad intendere quanto la giornata sia interminabile per coloro che si prendono cura di persone affette da demenze. In questa occasione sono anche stati festeggiati i 25 anni della fondazione di AIMA Biella, da sempre in prima linea nel sostegno degli ammalati.
A palazzo Gromo Losa, durante la conferenza si sono susseguiti gli interventi di Patrizia Spadin, Presidente Nazionale di AIMA, che ha introdotto il tema della giornata, parlando dei problemi in ambito assistenziale ed illustrando alcuni punti del Programma nazionale Alzheimer.
Adriano Guala, tra i soci fondatori di AIMA e primario emerito di Geriatria, ha illustrato le tappe che hanno portato alla fondazione della sezione biellese di AIMA.
Franco Piunti, Direttore Sanitario dell’ASL BI, per il proprio intervento ha preso spunto dalla poesia scritta da un famigliare di un malato di Alzheimer.
Molto gradito è stato l’intervento del senatore Nicoletta Favero, che ha trattato sia gli aspetti di tipo legislativo, sia quelli che riguardano la sua esperienza personale di assistenza ad una persona cara affetta da questo tipo di malattia.
Il compito di ripercorrere le modalità di assistenza e i tipi di terapie a partire dagli anni Ottanta ad oggi è stato affidato a Bernardino Debernardi, Direttore della Struttura Complessa Geriatria Post-Acuzie dell’ASL BI, che ha spiegato: “Per circa vent’anni abbiamo curato senza farmaci specifici le persone affette da demenze, considerando che i primi farmaci con indicazione specifica alla cura della Malattia di Alzheimer sono comparsi solo nel 1999”.
Debernardi ha poi concluso parlando dei risultati del Centro della Memoria “Adele Majoli”, inaugurato presso l’Ospedale degli Infermi nel Dicembre 2012 e gestito da ASL BI e da AIMA Biella. Attualmente, circa 1.000 persone vengono seguite da questo centro.
Rispetto a questa nuova realtà, unica in Piemonte ad offrire una gamma completa di servizi per malati e famigliari, ad approfondirne il funzionamento è stata la psicologa Stefania Caneparo.
Nel corso dell’incontro, la psicologa Anna Collobiano ha inoltre parlato dell’esperienza dei Caffé Alzheimer di Biella e Cossato, veri e propri bar in cui, ammalati e famigliari si ritrovano per condividere i problemi sotto la guida della psicologa e, in genere, di un esperto che tratta gli aspetti inerenti le demenze. Gli interventi dei relatori sono stati intervallati dalla lettura di racconti elaborati da operatori che hanno assistito persone con demenza. La lettura di questi racconti è stata affidata a Erika Borroz.
Franco Ferlisi, presidente di AIMA Biella, ha concluso la mattinata illustrando i progetti futuri dell’associazione, compresa la ricerca di risorse economiche per completare il lavoro di ricerca sulla Malattia di Alzheimer nel Biellese e il potenziamento delle terapie non farmacologiche, anche attraverso un aumento dell’attività della “Palestra della Memoria”.
Nel pomeriggio di sabato, si è poi svolta una merenda presso la Residenza “Maria Grazia” di Lessona, accompagnata da musiche, dallo “yoga della risata” e da laboratori anche di tipo artistico.
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