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Cardiologia, eseguiti i primi interventi di litotrissia aortocoronarica a Biella

Il direttore di Cardiologia, Andrea Rognoni, insieme a tutta l’équipe: «È iniziato un percorso di sviluppo tecnologico»

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Nell’ambito del processo di innovazione tecnologica della Cardiologia dell’Ospedale di Biella, sono stati eseguiti i primi interventi di litotrissia aortocoronarica. Nei giorni scorsi sono stati tre i pazienti sottoposti a questa tecnica, utilizzata per l’apertura di arterie calcificate e per la piena funzionalità di stent che garantiscono la stessa dilatazione della coronaria.

Gli interventi sono stati eseguiti dal Direttore Andrea Rognoni e dall’équipe composta da Pierluigi Soldà (responsabile Emodinamica), Orazio Viola, Monica Verdoia e Marta Francesca Brancati.

Due dei tre pazienti trattati erano già stati interessati nelle scorse settimane dall’impianto di uno stent, completato successivamente dal trattamento di litotrissia per permettere la perfetta adesione del divaricatore alla parete coronarica.

Attraverso un device a ultrasuoni emessi da un palloncino posizionato nell’arteria coronarica è stato possibile frantumare il calcio e posizionare così correttamente lo stent sulla parete. Il terzo paziente è stato richiamato a tre settimane dal primo intervento perché lo stent non era riuscito a passare oltre la lesione coronarica sempre a causa di una calcificazione.

Si tratta di una procedura, detta anche “shockwave”, applicata su circa il 10% dei pazienti interessati da angioplastica e ora attuata anche all’Ospedale di Biella su soggetti selezionati.

«L’obiettivo è l’introduzione di questa tecnica, che rappresenta l’inizio di un percorso finalizzato alla crescita tecnologica della cardiologia interventistica, grazie anche alle professionalità presenti nell’attività emodinamica – commenta Rognoni – Il tutto a vantaggio dell’utente per una minore invasività dei trattamenti».

L’attività di cardiologia interventistica è iniziata e proseguita nel corso dei primi anni del Duemila, grazie all’importante sostegno da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, che si è concretizzato con tre successive donazioni di macchine progressivamente più potenti, l’ultima delle quali donata nel 2008 è tutt’ora in utilizzo.

Nel 2017 la Fondazione Famiglia Caraccio, in memoria di Roberto Borsetti, ha donato una nuova sala angiografica.

Attualmente l’Ospedale di Biella ha così a disposizione due sale di cardiologia interventistica, una di emodinamica e una di elettrofisiologia. Grazie alle due sale, sostanzialmente interscambiabili, è possibile eseguire contemporaneamente sia un intervento di angioplastica coronarica nella sala di emodinamica sia una procedura di elettrofisiologia o impianto di un pace-maker o defibrillatore nella sala di elettrofisiologia.

Negli ultimi anni il reparto di Cardiologia è stato sostenuto da altre importanti donazioni da parte di club di servizio e famiglie biellesi, che hanno contribuito al completamento della dotazione tecnologica. Il sostegno del territorio in questo ambito, e per la sanità biellese in generale, costituirà senza dubbio anche nei prossimi anni un fattore determinante per mantenere elevati standard di qualità.

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1 Commento

1 Commento

  1. Silvano Chimenti

    20 Marzo 2022 at 12:49

    Scusatemi:Con la tecnica di Lutrittrissia si potrebbe Riaprire/Riportare in Vita una Zona Necrotica nel Cuore,causata dalla Discendente Anteriore sinistra Occlusa?..Nel Caso mi Offro come Cavia.Grazie!

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