Sale & Pepe
Una telenovela in salsa biellese
Sale & Pepe, la rubrica di Luigi Apicella
Care amiche e cari amici, “dove sta Za…ppalà, uh Madonna mia, dove sta Za…ppalà…” potrebbe essere il ritornello, con cui abbiamo un po’ giocato per la verità, della telenovela a tinte verdi/tricolori della nostra giunta biellese. Perché comunque la pensiate, la sensazione è che questa vicenda vada a finire come qualunque telenovela sudamericana che si rispetti: una quantità infinite di puntate, la maggior parte delle quali interlocutorie destinate a trascinarsi giorno dopo giorno nel nulla più assoluto.
E noi cittadini biellesi siamo spettatori, guardiamo ogni puntata, ascoltiamo con la speranza (vana) che succeda qualcosa di interessante e che qualcuno ci dica finalmente come stanno le cose, specie dietro le quinte del set. Ad esempio, la fazenda, pardon il Comune di Biella, realmente, come è messo? Ha ragione il sindaco Corradino nel dire che va sempre tutto bene? Che le cose funzionano e che nonostante questa crisi di giunta si lavori in sei tutti un po’ di più? E che forse le cose funzionano meglio così rispetto al passato e agli scenari ipotizzati in questi mesi con nuove entrate?
Se così fosse un sindaco in sella avrebbe piena facoltà nel rendere definitivo questo stato di cose ed andare avanti dicendo a tutti: “Signori facciamo così!” Ma c’è un ma espresso molto bene da quello spettatore che, davanti al recente appello del presidente della Regione Cirio a fare squadra tra i Comuni – sullo sfondo i finanziamenti PNRR – si è posto una semplice domanda: “Bene il richiamo all’unità di intenti regionali, ma come fa Biella a fare squadra con gli altri se non è nemmeno in grado di farla all’interno della sua giunta, tra le componenti politiche che compongono la maggioranza?”
In sintesi: il Comune di Biella è/sarà in grado, nella situazione di crisi attuale, di fare rete, di esercitare anche un ruolo guida? Il presidente Cirio è stato categorico: in questa unione di intenti privilegerà il rapporto diretto con i sindaci, per studiare con loro direttamente i progetti che avranno una ricaduta importante sulle singole realtà territoriali. Una sorta di patto tra le città capoluogo all’insegna del lavoro di squadra.
Di fronte a questi scenari, può Biella rispondere con i fatti a questo appello? Corradino ha ancora la forza politica per rispondere presente all’appello del presidente regionale? Con fratelli d’Italia da mesi alla finestra (aperta), con l’autunno ormai arrivato il rischio è che nella fazenda di Biella, più che altrove, cominci a far freddo, con i signorotti di corrente impegnati sempre prima a dirimere la spartizione tra di loro degli incarichi (leggasi nuovo presidente della Provincia) anziché darsi da fare – con idee e progetti veri – per il futuro della città. Più che “Anche i ricchi piangono”, a Biella la telenovela dovrebbe intitolarsi “il Segreto”…
Luigi Apicella
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