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Biella

Se Biella indossa la Musk…era del decisionismo

La nuova versione di “Sale & Pepe”, la rubrica curata da Luigi Apicella

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Tempo di carnevale, voglia di stemperare le paure geopolitiche di queste ore, dunque perché non rispolverare un vecchio brano allegro come A&IOUY che tutti abbiamo ballato almeno una volta nel classico “trenino di capodanno”?

A Biella però, di questo disco samba, ne esiste una versione ridotta e un po’ meno gioiosa: si chiama… A&O e ci riporta coi piedi per terra alla chiusura di un altro punto vendita storico, quello di via Trento, per 50 anni supermercato di riferimento per le tante famiglie del nostro rione San Paolo.

Ormai, ci dice a chiare lettere la famiglia fondatrice di quell’attività, c’è posto solo per gli ipermercati con parcheggi dedicati, ennesima testimonianza di una Biella che cambia nonostante il suo immobilismo – politico e infrastrutturale – che vanta purtroppo radici lontane. C’è un però e si chiama via Carso: leggiamo sui giornali che nella struttura progettata dall’architetto Pagano potrebbe nascere un nuovo supermercato a marchio Conad (affiancato, si dice, da altre infrastrutture commerciali e non) che vedrebbe così la luce su un’area potenzialmente in grande trasformazione e che potrebbe integrarsi meglio con il resto della città grazie ad una mini tangenziale (un progetto già ricordato negli anni 2000 dall’architetto Porta) che dalla rotonda per andare a Chiavazza proseguirebbe dietro l’area Rivetti con sbocco all’altezza del parco degli Aquiloni.

Potrebbe nascere, di riflesso, anche una passeggiata naturalistica lungo il Cervo che darebbe ossigeno ad una città il cui futuro deve poter uscire dai cassetti impolverati in cui è stato messo da troppo tempo. Sognare non costa nulla, ma proprio di questi tempi in cui anche a Biella sembra non essere esente da un certo “trumpismo” di importazione – “basta populismi, decidiamo noi” dice sostanzialmente alla stampa locale il capogruppo di FdI in Comune Matteo Biassoli – stai a vedere che sotto il Mucrone non si riesca a vedere qualcosa di concreto al di là delle solite promesse. Indossata così la Musk…era del decisionismo in Giunta, non ci resta che aspettare lungo le rive del Cervo l’avvio di questa nuova fase politica tutta decisioni e distintivo.

Chiudo con un pensiero globale che mi assilla dopo il triste show di Trump, Vance e Zelensky: al di là di tanti soloni e professoroni di geopolitica, aveva visto giusto la nostra Orietta Berti nella sua canzone del lontano 1999 dal titolo Futuro: “A voi russi o americani, io non delego il suo domani, su mio figlio non metterete le vostre mani…”. Aveva visto giusto, purtroppo…

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