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Per risolvere i problemi del Biellese affidiamoci ai Re Magi

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BIELLA – Il Natale è alle porte e mai come in questo periodo ci sono momenti indimenticabili anche del passato che riemergono numerosi.
I presepi meccanici, i magici zampognari che, appunto, con le loro zampogne annunciavano in anticipo l’arrivo delle festività, e poi quella voglia, oggi forse un po’ dimenticata, di stare in famiglia per ritrovarsi insieme e recuperare un po’ di quel tempo perduto che la frenesia della vita attuale ci mangia di continuo.

Bello sapere che un fil rouge con quella magica tradizione del passato è oggi ben rodato a Candelo, con il villaggio di Babbo Natale allestito dentro al Ricetto, che sta portando in paese così tanti visitatori da diverse parti del Nord Italia. Un borgo natalizio da record che ha mandato un po’ in tilt l’organizzazione e la logistica per parcheggi e attività commerciali ma volete mettere l’energia, la positività di tanta gente che chiede di poter entrare nel magico borgo?

Tutto questo ci fa capire che, a livello di infrastrutture, siamo sempre un passo indietro rispetto ad iniziative come questa: la Trossi, ampliata e messa in sicurezza, secondo voi sarebbe d’aiuto o d’intralcio di fronte a qualcosa che richiama gente e turismo?

Gli orari dei treni invernali da e verso Torino – secondo anche quanto evidenziato dal direttore dell’Unione Industriale – andrebbero rivisti, migliorati oppure va bene così? Santhià, seconda stazione per importanza “strategica” lungo l’asse Torino – Milano, andrebbe o no modernizzata per renderla in grado di fare appieno la sua parte? Ecco questi sono soltanto alcuni esempi di quello che avrebbe già potuto esserci – a disposizione di chi intraprende un viaggio verso il Biellese – e che invece è ancora tutto da realizzare.

Secondo voi meglio affidarci a classici Re Magi di biblica memoria o ai nostri politici locali al governo del Paese? La risposta appare scontata, tuttavia per i nostri amministratori servirebbe davvero un miracolo, una stella cometa che possa indicare loro la via verso una presa d’atto più concreta del loro ruolo e della loro funzione a sostegno della nostra comunità. Comunità che festeggia il Natale, che ha luoghi e scorci meravigliosi in cui celebrare una festività come questa ma che rischia di doversi spostare ancora con carrozze e calessi se qualcuno non si deciderà prima o poi a metter mano al tema infrastrutture.

A Natale puoi, recita una famosa pubblicità di queste ore. Ed allora armiamoci di sana pazienza e di tanto spirito natalizio per scrivere anche da queste colonne una sorta di appello/letterina ai nostri “re magi” della politica locale e nazionale affinché dal villaggio di Babbo Natale a Candelo trovino l’ispirazione per far avere anche a noi qualche dono gradito. Mica oro, incenso o mirra: basterebbe soltanto qualche fatto concreto in più per farci nuovamente sognare che anche a Biella, una nuova città è possibile. A Natale puoi…

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1 Commento

1 Commento

  1. Stephan

    22 Dicembre 2023 at 10:33

    Riguardo alle migliorie sulle infrastrutture ferroviarie, modifica orari in base al periodo, ecc. ecc. credo non andrebbero nemmeno discusse, ma attuate! Si fa un gran parlare di green, e poi si spingono le persone a usare l’auto, per mancanze strutturali. L’ampliamento della strada Trossi, avrebbe un senso dalla rotonda tra Candelo e Sandigliano, verso, e da Carisio, oltre non sarebbe attuabile per tappi di bottiglia causa edifici, e non avrebbe senso uno scorrimento veloce nel mezzo di attività commerciali, per poi cosa? Mettere in seguito dossi causa elevata velocità di alcuni? Rallentarlo in prossimità di attraversamenti pedonali? Oppure si pensa di ampliarla per poi mettere un limite di velocità a passo d’uomo gettando nel water denaro pubblico? Sognare è una cosa, la realtà un altra! Volete attirare flussi di persone verso un cimitero chiamato Biella? Ci vuole altro che il mercatino di Natale…Che comunque è un inizio, e va lodata l’iniziativa, ma manca la vita serale, notturna, attività che non siano solo ristorazione, ormai si associa uscita = Cena, e poi? Non spetta alla politica creare attività ricreative, ma ridurre le imposte, agevolare, e non fare ostruzionismo fine a se stessi.

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