Biella
Per l’annuncite cronica di Biella consultiamo il… bugiardino
La nuova versione di “Sale & Pepe”, la rubrica curata da Luigi Apicella
Biella soffre da anni di una forma di annuncite cronica (trasporti, collegamenti, treni, funivie, funicolare, peduncoli, sovrappassi, sottopassi, decoro urbano, commercio cittadino solo per citare alcuni sintomi principali), per la quale qualsiasi dottor Balanzone che si rispetti, se interpellato, sarebbe costretto a prescrivere una cura da cavallo.
Per la cura dell’annuncite (diagnosticata recentemente in Consiglio Comunale dal consigliere Paolo Furia) come per qualsiasi patologia, occorrerebbe prima di tutto consultare un… bugiardino (se si chiama così che ci posso fare…) con annesse le caratteristiche terapeutiche e le necessarie avvertenze d’uso. Mai nome fu più adatto, direte voi, di fronte a tante promesse mirabolanti di cui la città di Biella soffre da anni senza soluzione di… discontinuità (nel senso che di concreto non si è mai visto nulla).
L’annuncite però si rivela essere una “malattia” balorda: nove volte su dieci colpisce prevalentemente i candidati sindaco e le rispettive squadre di politici amministratori che si apprestano a governare; può ripresentarsi – improvvisamente – ogni cinque anni, specie nei mesi antecedenti all’insediamento del nuovo sindaco della città; colpisce indistintamente uomini e donne, meglio se produttori di news autopromozionali sui social media più di moda; passate le elezioni, induce chi ne è affetto a soffrire di amnesie collettive che di fatto portano il candidato paziente neo eletto a dimenticarsi tutto quanto detto nei mesi precedenti. Ultima, ma non per importanza, caratteristica di questa “malattia” è che nei soggetti più sofferenti ti rende auto-immune portandoti ad incolpare sempre gli altri – specie chi ti ha preceduto al governo della città – per non aver saputo portare a Biella cose concrete.
Prendete il balletto delle responsabilità attualmente in atto sul tema funicolare, trasformata in pochi anni da simbolo della città – ripresa anche dalla recente trasmissione RAI Linea Verde Italia – a vera e propria magagna cittadina causa il cronico malfunzionamento; oppure pensiamo al tema trasporti su rotaia, per il quale, finiti i sintomi caratteristici dell’annuncite, finiamo sempre per arenarci sul binario sbagliato, tra abusi normativi e “gabusi” regionali dell’ultima ora sempre a favore di altre Province magari più popolose.
Tuttavia, descritti ora i sintomi di questa malattia biellese, è già dietro l’angolo una cura miracolosa – già sperimentata da qualche esponente dell’attuale maggioranza a palazzo Oropa – che consiste, non riuscendo a risolvere mai il problema, a cambiare prospettiva: treni e trasporti non funzionano e creano disagi senza fine? Ma che volete che sia, alla fine poco importa, coinvolgono una parte minoritaria della popolazione (studenti e pendolari in primis) e, verso Milano o Torino, quando serve, si può anche andare in macchina…
Ecco appunto… Direi che qui, di fronte a cotante approfondite analisi, qualsiasi terapia d’urto che si voglia adottare scompare: resta solo il… bugiardino!!
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