Biella
Nuova Piazza Vittorio Veneto: trucco e parrucco?
La nuova versione di “Sale & Pepe”, la rubrica curata da Luigi Apicella
Non vorrei fare una “piazzata” ma il caso di piazza Vittorio merita di essere affrontato nuovamente con le dovute accortezze in una logica di visone complessiva. Non perché i lavori di recupero/pavimentazione non siano andati a buon fine, anzi, siamo alla vigilia della parte due dei lavori destinati alle luci e alle nuove fioriere come annunciato dall’assessore Franceschini. Tuttavia occorrerebbe interrogarsi meglio su che cosa si vorrà ottenere a lavori ultimati.
Come certe persone che, con l’età, si rifanno trucco e parrucco per apparire sempre giovani, anche la piazza ha avuto il suo tanto sospirato restyling. Un recupero lastricato – è proprio il caso di dirlo – da qualche timore e polemica sui materiali utilizzati per la pavimentazione, secondo alcuni ben informati una “cinesata” rispetto a materiali più pregiati previsti in origine ma non solo. Facendo “piazza pulita” da ogni tipo di polemica polemico/partitica – non è questa la sede – un dubbio rimane: la piazza così realizzata diventerà davvero una piazza pronta all’uso per essere vissuta dai cittadini? Le migliorie apportate, con anche sul tavolo il tema della pedonalizzazione e del nuovo arredo urbano, saranno il là definitivo per dare – finalmente – una nuova identità all’intero centro storico, specie in un’ottica di maggiore equilibrio per le attività commerciali del centro città?
Al momento la piazza appare pronta, in divenire certo con i nuovi lavori in programma, ma ancora poco vissuta, abbandonata ai sogni di gloria dei suoi progettisti. Sarà così anche in futuro? Lo abbiamo ribadito più volte, il rilancio di questa storica parte di città risulta al momento poco efficace se non accompagnato almeno da altre due progettualità rimaste sino ad ora sulla carta: il tema del sovrappasso/sottopasso in via Lamarmora, all’altezza dell’Esselunga (tema che si dibatte da decenni, oggetto di concorsi di idee e mai realizzato) unitamente al tema del recupero dell’ex albergo diurno, quest’ultimo chiuso da anni e vero oggetto misterioso per la politica biellese.
Visto il nuovo restyling della piazza, considerato l’avanzare dell’età della popolazione biellese perché non adibirlo a presidio igienico sanitario (con anche attrezzature di pronto soccorso ed emergenza)? Se parliamo di restyling, questo dovrebbe interessare ogni aspetto dell’area che si è intesa recuperare. Possibile che all’interno dei finanziamenti necessari ai lavori, non si trovi in zona Cesarini il modo di metterci dentro anche l’ex albergo diurno, che, se recuperato con il giusto decoro, potrebbe essere di grande aiuto per anziani, bambini, e per tutti coloro che a piedi si troveranno a transitare nella zona pedonale?
Io resto fiducioso una volta di più sul fatto che si possa intervenire in tale direzione. Prendendo a prestito il grande Totò, maestro di ironia e di saggezza, non ci resta che chiudere con un sorriso: “Siamo uomini o …progettisti?”.
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Sonia
14 Novembre 2024 at 12:02
I CONTENITORI MARRONI SONO PER L’ INDIFFERENZIATA ??? DEVONO METTERE I CARTELLI ALLORA
Ardmando
14 Novembre 2024 at 16:09
Ci si ostina a chiamarla “piazza” quando piazza non è. E’ e resta un viale. Il nocciolo della questione restano i portici del disagio, sporchi, imbrattati, con poche attività aperte e un generale senso di degrado. Occorreva fare uno sforzo il più e promuovere il restauro anche dei portici e trovare poi un impiego per gli spazi ex Standa, vero pugno nello stomaco di quella zona.