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Biella e le carote monumento per Sinner

La nuova versione di “Sale & Pepe”, la rubrica curata da Luigi Apicella

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L’erba del vicino è sempre più bella si sa. Per Biella mai proverbio fu più adatto vista l’incuria e il degrado green che la caratterizzano da tempo e che, a quanto pare, anche la nuova amministrazione non sembra in grado di gestire, in un poco onorevole passaggio di testimone con la vecchia giunta.

L’episodio avvenuto ai giardini Arequipa, in cui un ramo è caduto su due bimbi che stavano giocando nell’area attrezzata, è la classica goccia che fa traboccare il vaso. Pur trattandosi di verde, la situazione è divenuta insostenibile. Biella se la si guarda da un oblò (il mi annoio un po’ che segue nel testo sembra scritto per noi…) – per citare Luna di Gianni Togni – sembra davvero una sorta di piccolo mondo antico al contrario, in cui anche se non succede mai niente e tutto resta uguale a se stesso, il bicchiere risulta sempre mezzo vuoto.

Non è che rimanendo immobili, le cose non succedano, anzi. Rimanendo immobili, succedono le cose più assurde e negative, che rischiano di trasformarsi in tragedia come per i rami crollati ai giardini. Se continueremo su questa triste strada dell’attendismo e del non fare, io credo che non ci resti che una soluzione: chiedere aiuto agli Alpini, fra sette mesi in città per la loro adunata nazionale, affinché possano istituire qui una loro task force operativa per mettere finalmente in sicurezza un’intera città, come avvenuto in altri contesti ben più tragici, grazie al loro attivismo, al loro spirito di iniziativa e al saper fare le cose.

Ma vi ricordate le carote giganti posizionate anni fa nell’area verde di via Addis Abeba davanti al liceo Classico accompagnate da una valanga di polemiche? Si disse che era bello e doveroso investire nel verde, anche se questo poteva comportare alti costi di manutenzione. L’allora giunta tirò diritto, posizionò le carote salvo poi dimenticarsene piuttosto in fretta (ricordo nelle settimane scorse di aver visto qualche volenteroso cittadino rimboccarsi le maniche cercando di prendersene cura privatamente..). Della serie: è bello e di moda dirsi ambientalisti con le “carote” degli altri

Ma ecco apparire da queste righe di sale e pepe una proposta degna di questo nome. Biella con le sue carote giganti potrebbe – retroattivamente – ritenersi capofila nell’aver creduto, sin dalla loro posa, nel nostro campione più bravo e rappresentativo di sempre, quel Jannick Sinner oggi numero uno al mondo nel tennis, creatore del movimento “Carota Boy” e conosciuto nel mondo oltre che per il suo talento anche per la sua iconica chioma arancione pel di carota.

Già mi immagino una cittadinanza onoraria con cui insignire Sinner, una festa in città con ospite il cantante spagnolo Tonino Carotone (poteva mancare?) una cerimonia di consegna delle chiavi della città in via Addis Abeba proprio in corrispondenza delle nostre carote giganti, un ideale riconoscimento della città di Biella al grande campione che mai come oggi, visti i problemi di questi giorni con la Federazione Internazionale, meriterebbe di viversi una giornata alternativa, spensierata, all’insegna dell’ironia e della simpatia. Biella potrebbe così diventare “ambasciatrice di carote nel mondo” grazie al fatto di essere il primo Comune ad aver dedicato a Sinner un monumento celebrativo del suo talento e della sua grazia sportiva.

Da buoni biellesi l’operazione sarebbe anche a costo zero (le carote giganti già ci sono, andrebbero solo un po’ ripulite come da foto in allegato). Ridendo e scherzando, hai visto mai…

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