Biella
Biella e la trincea… di via Carso
La nuova versione di “Sale & Pepe”, la rubrica curata da Luigi Apicella
Se penso a via Carso, ai progetti di riqualificazione dell’intera area e allo stato attuale delle cose, nulla si è mosso. Se penso, invece, al tema dei trasporti pubblici locali nel biellese in cui, polemica di queste ore, ci si trova costretti a sopprimere alcune corse per carenza di utenti, qualcosa si è mosso, ma in negativo.
La sintesi sullo stato dell’arte del nostro territorio, abbandonato quasi a se stesso da decenni, sta tutta qui tra un immobilismo che ha fatto scuola (basti pensare al tema strade, treni, infrastrutture, incuria e degrado in città) e un taglio di servizi ai cittadini tout court per togliersi dal problema eliminando alla radice ogni sorta di polemica. Mancano i soldi, mancano i finanziamenti, è la precedente giunta che non ha fatto nulla, è colpa della Regione, il solito ritornello (di cui ho appena riportato un po’ di campionario parolaio a cui ci siamo abituati in questi anni). Sembra quasi – mi si passi il paragone un po’ ardito – di ritrovarsi in certe trincee del primo conflitto mondiale del secolo scorso in cui furono l’attendismo e il logoramento a dettare i tempi di quella tragica stagione.
Biella è un po’ così, in prima linea su tanti problemi irrisolti ma con “generali” che preferiscono “attendere” anziché trovare nuove strategie, nuove soluzioni che possano portarci fuori dall’impasse burocratico/amministrativo e di idee da cui soffriamo da tempo. Solo che in questo stato di cose Biella non si ritrova in trincea con il nemico, tutt’altro. Ha una giunta che è la naturale continuazione di quella precedente, ha nella Regione Piemonte un valido alleato dello stesso colore politico, ha, nel governo centrale, un valido appoggio su cui contare ogni volta che vuole grazie ai nostri parlamentari biellesi il cui compito sarebbe quello (il condizionale è d’obbligo) di rappresentare a Roma tutte le istanze del “fronte Biella”.
Eppure, nonostante queste favorevoli coincidenze, nulla si muove, siamo e restiamo in trincea, sempre in attesa di qualche buona novella e promessa (a parole) che ci aiuti a tenere alto il morale delle truppe. Poco importa se, talvolta, capiti di ascoltare (seppur in maniera sempre più flebile) quella che sulla scia della famosa radio Londra del tempo di guerra definirei genericamente “radio Biella”, un’informazione alternativa, non troppo in linea con la vulgata di palazzo Oropa, che chiede lumi, spiegazioni, mettendo molto spesso il dito nella piaga delle tante cose promesse e mai nemmeno iniziate.
Non è che stando fermi, immobili, il problema si risolve. E’ con l’azione, la programmazione, con le giuste direttive, con le necessarie alleanze ai vari livelli che si consente a un territorio come il nostro, dopo Caporetto, di vedere in lontananza l’approdo di Vittorio Veneto. Basta dire, dall’alto comando di palazzo Oropa, “Armiamoci e partite”: se siamo al fronte ci siamo tutti e tutti insieme ne dobbiamo uscire, cambiando passo, ma tutti dalla stessa parte. Diversamente, se non fosse così, non resterebbe che una sola cosa da fare: il rompete le righe…
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Giorrgio
26 Settembre 2024 at 20:38
disamina perfetta,togliete gli appalti alle aziende che hanno l’incarico del taglio di erbacce e alberi: fanno solo danni e non pulisco di a quelle aziende chiederei i danni x lo schifo che si lasciano dietro : vergognoso!!!!( e vengono pure pagati )
Luigi
26 Settembre 2024 at 20:45
Ottimo commento, per rispondere ai lavori da fare, con 6 mesi d’anticipo, potrebbero iniziare domani, per il maltempo, si dovrebbe procedere come fanno in regioni tipo la Liguria, con tunnel anti eventi atmosferici, con le cifre dichiarate, ci stanno tutte le soluzioni possibili. Oppure i dividendi si assottigliano?.