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Sale & Pepe

Biella e il solito trucco e parrucco

La rubrica “Sale & Pepe” di Luigi Apicella, in edicola con il giornale di mercoledì 10 luglio

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La trovata della parrucca in Consiglio Comunale è stato un simpatico espediente per commentare con garbo da una situazione politica complicata ma già vista. Un consigliere che ottiene un risultato elettorale eccellente, con tantissime preferenze, ma resta fuori dalla squadra di governo perché i giochi sono già stati decisi prima a tavolino. E da chi? Dai soliti noti “parrucconi” – per restare in tema tricologico – della politica biellese che incuranti delle preferenze della gente, trovano sempre il modo per aggiustare le cose a modo loro.

Oggi si dice siano le quote rosa, ai miei tempi, quando presi 361 preferenze come primo degli eletti, si disse qualcos’altro. Alcuni personaggi – protagonisti allora di quell’incredibile colpo di mano contro la volontà popolare – sono stati ancora oggi determinanti nell’escludere dai banchi del governo cittadino l’amico Gaggino che, mi perdonerà, mi stupisce che si stupisca più di tanto di quanto accaduto. E’ sempre il dietro le quinte di un’elezione a sindaco, sono sempre le logiche di partito e di schieramento a determinare vinti e vincitori. Puoi aver fatto bene, ma come si è visto anche in questa vicenda dal “trucco” al “parrucco” il passo è stato breve. Originale poi, in ogni caso, il consigliere Gaggino a trovare il “filo di Arianna” – per restare all’attualità politico cittadina – per uscire a “testa alta” da una situazione complicata e antipatica allo stesso modo.

Ma cosa sarebbe successo al sottoscritto se, nel lontano 2009, quando capitò a me di restare fuori dalla Giunta, avessi avuto una parrucca? Sarebbe cambiato qualcosa? Sarebbe andata diversamente? Non credo, anzi, sarebbe andata esattamente allo stesso modo perché le logiche di partito di certa politica locale sono e saranno sempre le stesse, immutabili nel tempo, al di là delle questioni di genere e delle solite tante belle promesse a parole. Ed è per questo che alla fine ho scelto, in politica come nella vita, di stare senza parrucca e sempre riconoscibile, evitandomi l’affanno – elezione dopo elezione – di mostrarmi diverso, o più bello di quello che sono. Questo “trucco parrucco” per molti ha funzionato anche in questa tornata elettorale, ma anche per me non credo sia andata troppo male.

PS: la foto che vedete qui a fianco con tanto di parrucca è stata solo una prova, simpatica, per mettere al solito un po’ di sale e pepe a questa città che ride sempre troppo poco…”.

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